Benvenuto Brunello 2016 – L’intervista a Giacomo Pondini, neo direttore del consorzio

Come ogni anno in febbraio, Montalcino si veste a festa per accogliere Benvenuto Brunello, la manifestazione che celebra la DOCG toscana famosa in tutto il mondo

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Anche quest’anno il Complesso di Sant’Agostino ha ospitato l’edizione 2016 di Benvenuto Brunello, per celebrare la natura e il lavoro dell’uomo sul sangiovese, questo generoso vitigno che nel territorio di Montalcino si esprime al massimo regalandoci dei calici di vera poesia. Durante la kermesse sono state presentate l’annata 2011 del Brunello, la Riserva 2010 e l’annata 2014 del Rosso di Montalcino. La suggestiva location della manifestazione a fine anno diventerà la sede del Consorzio del Brunello di Montalcino e verrà ristrutturata grazie all’impegno dei produttori e il sostegno del Monte dei Paschi di Siena. Il numero 5 ricorre più volte quest’anno: 5 decenni sono passati dal 30 maggio 1966 quando venne pubblicato in gazzetta ufficiale il disciplinare che regolava la DOC al Brunello di Montalcino, 5 stelle sono state assegnate alla vendemmia 2015 e 5 artisti di fama internazionale sono stati chiamati a realizzare la formella celebrativa dell’annata 2015.

La formella di Benvenuto
La formella di Benvenuto

La vendemmia 2015 è stata giudicata, attraverso analisi chimico-fisiche e organolettiche di alcuni campioni di vino, da un team di esperti che ha ritenuto di assegnare il punteggio massimo delle 5 stelle – annata eccezionale. Le condizioni climatiche e l’abilità dei produttori che hanno saputo interagire con i loro vigneti ci promettono dei vini potenzialmente spettacolari, ma dovremo aspettare i mitici 5 anni, di cui due in botti di rovere, per poterli avere nel calice. La formella, che come di consueto ha arricchito “il calendario del Brunello” sul Palazzo Pubblico, è stata creata dalla cooperazione dei cinque artisti Sandro Chia, Pino Deodato, i maestri Bertozzi & Casoni, Gian Marco Montesano e Mimmo Paldino; le loro 5 opere, assemblate in un unicum, campeggiano sulla piastrella commemorativa della vendemmia 2015. Il Leccio d’Oro è un riconoscimento assegnato ogni anno ai locali che hanno collaborato per dare maggior riconoscibilità al Brunello e ai vini di Montalcino. Quest’anno i premiati sono stati il RISTORANTE DEL POSTO di New York e IL CONVIVIO TROIANI di Roma per la categoria ristoranti, mentre per la categoria enoteche l’ex-aequo è tra l’ENOTECA MOLESINI di Cortona e la canadese ENOTECA DEL MONOPOLIO LCBO (Liquor Control Board of Ontario). Tutti i produttori di Brunello fanno parte del Consorzio (caso unico in Italia) nato nel 1967 come libera associazione per tutelare il vino e a valorizzarne le caratteristiche. È il caso di dire “l’unione fa la forza” perché queste aziende riunite riescono a dare vita e a far conoscere al mondo il loro territorio e il loro lavoro, portando ai massimi vertici del mercato i loro prodotti con dei dati economici sempre in crescita. Il 70% della produzione viene destinata al mercato estero con un volume di affari medio di 160 milioni di euro. Anche i terreni hanno visto una crescita vertiginosa del loro valore tanto che un ettaro di terreno può costare € 500.000.

Il presidente del Consorzio di Tutela del Brunello di Montalcino
Il direttore del Consorzio di Tutela del Brunello di Montalcino

Tra le varie personalità presenti alla manifestazione, abbiamo intervistato il direttore del Consorzio Giacomo Pondini in carica dal 4 gennaio 2016, giovane, garbato e preparatissimo si è mostrato disponibile a rispondere a qualche domanda.

Rinnovandole i nostri auguri per questo suo recente incarico, quali idee ha sul futuro del Consorzio?

“Il Consorzio ha davanti a sé molte sfide da dover intraprendere, consolidare sempre più l’immagine di un vino di qualità nei nuovi mercati emergenti del mondo e continuare a portare avanti tutto ciò che si è costruito in questi anni.”

Tra il frinire delle cicale e la Divina Commedia, cosa ama di più di questa terra e cosa vorrebbe far conoscere a mondo attraverso il vostro lavoro? (gli scappa da ridere)

“È una terra che anche nei piccoli particolari vale la pena di essere vista e vissuta. Qualsiasi cosa, uno scorcio da una finestra, una stradina di Montalcino e molto spesso nel calice si ritrova un percorso e un insieme di situazioni legate al territorio, alle persone con la loro cultura e la loro storia.”

Pensando al mercato estero quali sono i cardini del marketing enologico?

“Essere legati sempre al territorio che rappresenta una storia e una filosofia di vita, altrimenti il vino perde la sua identità, la sua anima e quello che fa la differenza rispetto agli altri prodotti che si trovano sul mercato.”

Con un disciplinare così rigido, quanto spazio resta all’innovazione e quanto occorre essere fedeli alla tradizione?

“Lo spazio all’innovazione c’è sempre nella misura in cui la tecnologia va avanti per cui le aziende hanno nuove possibilità per dare sempre maggiore qualità al prodotto che è il Sangiovese, sempre nel rispetto delle regole”

Cosa ci può dire su questa nuova vendemmia?

“Ha ricevuto 5 stelle quindi il massimo riconoscimento che viene conferito alle vendemmie di Montalcino. Le aspettative di ottenere un prodotto eccellente sono molte elevate. È stata una vendemmia baciata dalla bella stagione, le componenti climatiche hanno fatto sì che ci si aspetti un vino di ottima qualità”

Anche se ancora è in pieno svolgimento, quali sono le sue impressioni sulla manifestazione?

“Questo è un evento ormai storico ed è una conferma di quanto già avvenuto in passato. Bisognerà valutare in futuro se c’è bisogno di cambiamenti, di adottare degli accorgimenti per essere sempre più aderenti alle necessità delle aziende, dei giornalisti e degli operatori del settore.”

A questo punto non ci resta che aspettare pazientemente 5 anni per assaggiare il risultato di questa vendemmia eccezionale lasciando che i produttori lavorino serenamente nelle loro cantine. Ci daremo comunque appuntamento con loro il prossimo febbraio per Benvenuto Brunello 2017.

Cristiana Curri