A tavola la vita diventa un film

Due nuovi libri in modo diverso celebrano la tavola: “Gustose Visioni”, attraverso il cinema e la cinegustologia. “Bollita e ribollita”, con il sensibile percorso autobiografico di Laura ritmato da ricette che aprono porte, cambiano colori, sapori…
Il cibo, la tavola, seduzione infinita, le parole si consumano con le mode, ma il racconto non finisce mai, come il buon pane ogni giorno nuovo, e in fondo la tavola sembra non risentire troppo della attuale sovraesposizione. Ecco allora due nuovi libri di Iacobelli Editore, da assaporare con piacere. Gustose Visioni di Marco Lombardi, prefazione di Heinz Beck “dedicato a tutte le persone che, amando il cinema e la tavola, amano la vita”, è un avvincente e innovativo dizionario del cinema enogastronomico.
La ricetta del libro ci ha conquistati, forse per inevitabile alchimia in quanto partecipi della schiera gaudente a cui è dedicato. Si fa presto a dire cinema enogastronomico, ma non si tratta semplicemente di questo, non solo scene legate alla tavola, alla cucina, al cibo, che sarebbero un’infinità, qui la “ricetta” e più gourmand. Marco Lombardi, giornalista enogastronomico e docente di Cinema ed Enogastronomia all’università Suor Orsola Benincasa di Napoli, è anche ideatore della Cinegustologia, un approccio critico originale, quasi un gioco, un metodo sinestetico e trasversale che consente di analizzare i film attraverso la tavola, oggetto di lezioni alla Sapienza di Roma, alla scuola Holden di Alessandro Baricco e al Centro Sperimentale di Cinematografia. Proprio nelle aule accademiche è nata l’idea di questo libro che affronta quanto la tavola sia per il cinema, non tanto come frequente pretesto narrativo, quanto spesso colonna portante di tante pellicole, quasi un vero e proprio personaggio. La prima parte del libro disegna con sintetica efficacia il tema in chiave storico sociologica, la storia d’amore infinita tra cinema e tavola, non priva di aspetti economici; la funzione relazionale della tavola (che invitiamo a leggere) …c’è una bella differenza tra incontrarsi per un caffè (l’ambito degli indecisi…) un gelato, una cena o una pizza…”perché a tavola può nascere o morire un’amicizia o un amore, o più semplicemente una progettualità comune, di qualunque genere essa sia….” , ma si parla anche del valore della tavola in tempo di crisi. La seconda parte è il dizionario vero e proprio e qui, sempre con la stessa interessante e disinvolta narrazione, i film vengono suddivisi in tre sezioni e raccontati e commentati secondo ciò che il discorso enogastronomico comunica a livello di fotografia sociale, o sul piano del discorso etico politico, o come motore di liberazione sensoriale. Dove sta per esempio Ratatouille? Nel discorso etico politico. Il “sogno americano” concede a tutti la possibilità di farcela…anche a un topo di entrare degnamente in cucina! E’ proprio questo il film di cui parla il grande Heinz Beck nella dolcissima prefazione. Il libro finisce con un bel sogno…ma promette di continuare….
Bollita e ribollita di Laura, è un libro ma sembra un film per il ritmo particolare del racconto, per il montaggio delle emozioni, dei ricordi. Laura, incerta tra il cognome di famiglia e quello del marito, ugualmente importanti nella sua vita, ha scelto di firmare con il nome che sente più “suo”, Laura, appunto. Ha 67 anni, vive a Roma, un solo marito, due figli, tre nipoti, di professione grafologa. Si capisce che ama scrivere e raccontare, è abituata a fare chiarezza dentro di sé trasformando la vita in parole. Così nasce questa originale autobiografia, un percorso, uno dei tanti fili che ognuno di noi potrebbe tracciare rincorrendo ricordi, amori, emozioni, profumi, ricette. Qui le ricette ci sono (e anche invitanti), sono la chiave sensoriale che schiude ricordi, episodi, che invita alla riflessione, sono l’impronta “gustosa” delle persone della sua vita. La sorella è quella delle meravigliose insalate, la mamma non può dissociarsi dalla pizza con la scarola, Eliana dal riso con l’anatra, Simone dal gateau di patate, ma è delizioso anche il “menu scemo”, quello che piace ai bambini, pieno di “schifezze” e invitante alla vista….Ed è coinvolgente seguire il percorso che ogni ricetta-password apre, inoltrarsi con lei in storie dai sapori diversi, dolcissime o dolorose, ironiche o pungenti, sempre ben metabolizzate, digerite, per cui la sensazione è leggera, divertente, commovente, interessante, sensibile. Quando il libro finisce, senti che Laura è una amica e pensi… quasi quasi le scrivo.
di Rossella Gargiulo