A Roma riapre il bar Antonini, più moderno e tradizionale che mai

Lo storico bar Antonini di via Sabotino nel quartiere Prati a Roma, riapre i battenti dopo soli 22 giorni di chiusura (l’ultima ristrutturazione risaliva alla fine degli anni 90) e si presenta nella sua genuina bellezza che lo rende fedele alla sua versione originale, ma al passo con i tempi.

“Volevamo che i clienti non si sentissero persi, ritrovassero il loro bar. Quindi ci siamo aggiornati nello stile e nel logo ma mantenendo sempre presenti i nostri padri e le nostre origini” a parlare un’emozionata Paola Antonini, che ha fatto gli onori di casa nell’aperitivo dedicato alla stampa e ha iniziato dicendo “questo posto è tutta la mia vita”.
“Le ricette della tradizione sono rimaste e ci mancherebbe!” Aggiunge il figlio Maurizio che oggi gestisce il locale. Fondato nel 1927 da Giuseppe Antonini e da sua moglie Giuliva, lo storico bar situato tra la sede Rai di viale Mazzini e via Teleuda a pochi passi dal Tribunale e dal teatro “Delle Vittorie”, è da sempre meta di volti noti e degli abitanti del quartiere Prati per i quali è una vera e propria istituzione.
“Volevamo essere contemporanei, dare una rinfrescata e aggiornarci” continua Maurizio protagonista di questa terza generazione Antonini.
Tante le novità sia strutturali che riguardanti la materia prima. Intanto si è abbandonata una vecchia abitudine, quella dell’uso della margarina che è stata sostituita con il burro. Un effetto immediato che si riscontra nella loro storica pizzetta rossa romana fatta con la sfoglia e la pasta del pane, friabile e gustosa come mai, da mangiare in un sol boccone.
Le altre novità importanti riguardano la struttura del bar che pur mantenendo il lungo bancone si è arricchito di altri due corner. La zona living interna, tanto richiesta dai clienti che ora potranno consumare comodamente seduti la colazione, il pranzo e l’aperitivo e l’ angolo dedicato alla vendita dei prodotti a marchio Antonini (pronto a breve) come per esempio la crema al cioccolato usata per le farce dei dolci, i canditi e i dolci delle ricorrenze come panettoni e colombe.
Le lunghe vetrine che dividono l’interno dall’esterno sono colme dei 30 tipi di torte prodotte giornalmente tra le quali spicca senza dubbio la Cannonata, il dolce allo zabaione e cioccolato nato nel 1965 grazie a Giorgio Antonini e al pasticcere Mario Prosperi.
Bella figura la fanno anche la Boscaiola, pasta frolla con crema pasticcera, la marmellata di fragola all’interno, guarnita con more, fragole di bosco e un giro di panna montata e la Sacher nella variante con marmellata di mirtilli.
Il maestro pasticcere Silvio Certomà, che è con la famiglia Antonini da 32 anni, spiega come sia stato importante recuperare la memoria gustativa di alcune ricette “abbiamo cambiato alcune materie prime per avere un risultato ancora più soddisfacente.” Degna di nota l’attenzione allo spreco, infatti le rimanenze giornaliere vengono donate ad una parrocchia di quartiere “ma per fortuna nostra e sfortuna loro, avanza sempre troppo poco…” racconta Certomà.
Sotto i riflettori di questo nuovo corso firmato Antonini, ci sono anche il gelato – la cui realizzazione è affidata a Dario Rossi – e i cocktail per l’aperitivo a cura della bartender Chiara Aita. Una novità importante proprio nella produzione del gelato è “Principessa” la macchina mantecatrice in grado di produrre un gelato artigianale dimezzando i consumi energetici e permettendo il 100% di risparmio idrico. Ottimi i gusti più innovativi come il gelato al Metropolitan o quello al gusto di bruschetta pomodoro e basilico servito con il pane.

Anche qui la materia prima è fondamentale: per il gusto zabaione si userà il Marsala Mineo o Florio e il torroncino avrà all’interno il pan di Spagna sbriciolato. I gusti alla frutta saranno solo con frutta di stagione molto matura.
Per un pranzo veloce oltre al buffet salato con le celebri tartine al tartufo bianco, nero e al pesce spada, si guadagna un posto di riguardo la pasta fresca fatta in casa servita con condimenti per nulla banali.
Bello e significativo anche il restyling del nuovo logo, dove la O centrale è caratterizzata da tre fasce di colori (il giallo, il fucsia e il verde acqua) che rappresentano le generazioni precedenti e al centro una banda di colore nero a rappresentare Maurizio, attuale gestore.
Buon lavoro dunque a tutta la squadra Antonini, protagonista di una piccola rivoluzione, fatta cambiando tutto mantenendo intatta la sostanza e rimanendo unici nel loro genere.
Di Chiara Gargioli
Antonini
Via Sabotino, 19
00195 Roma
Tel 06 372 4354
www.antoniniroma.it
Aperto tutti i giorni dalle 7:00 alle 21:00