Barone Pizzini presenta Bagnadore Rosé, riserva fuori programma

Vendemmia 2011, la migliore degli ultimi quindici anni; Barone Pizzini celebra le uve pinot nero in un nuovo Franciacorta Riserva Rosé

Bagnadore è la Riserva aziendale, un Franciacorta speciale che abbiamo raccontato in una favolosa verticale di sei annate sul numero 176 di Cucina & Vini, a ottobre 2020. In quell’occasione incontrammo SIlvano Brescianini, direttore generale dell’azienda, e parlammo a fondo del progetto Bagnadore, ma non una parola sul fratello in rosa, una Riserva nata perché i vini base da pinot nero di due vigneti, Roccolo e Gremoni nel comune di Provaglio d’Iseo, erano straordinariamente importanti. Con queste premesse capite che dopo il Bagnadore Riserva Rosé 2011 si dovrà aspettare del tempo per averne un’altro. Silvano ci svela che il prossimo sarà il millesimo 2020. Un Franciacorta speciale, prodotto con le uve più fragili, che meritano di vivere in assolo in un grande rosato soltanto in particolari annate.

Barone Pizzini presenta Bagnadore Rosé, riserva fuori programma
Silvano Brescianini

Giova ricordare che Barone Pizzini fece la scelta dell’agricoltura biologica nel lontano 1998, la prima azienda in Franciacorta, proprio nel vigneto Roccolo, dove allignano sia chardonnay che pinot nero e dove nasce il Bagnadore Riserva bianco. L’idea era quella di far emergere l’identità dei vigneti, cosa che la chimica evidentemente non facilità proprio perché modifica gli equilibri, riducendo la biodiversità e la ricchezza del terreno. Non solo, nelle annate di siccità le piante reagiscono con forza maggiore, patendo molto meno la mancanza d’acqua: “Lo abbiamo visto nel 2015 – racconta Brescianini -, in piena crisi da stress idrico, a fine luglio, le piante irrigate avevano gli apici piegati, in difficoltà, mentre le nostre non irrigate stavano meglio e la cosa era più evidente a fine stagione quando quelle irrigue erano piene di foglie gialle, mentre le nostre ancora facevano la fotosintesi. Insomma piante più forti che lavorano meglio”.

Barone Pizzini presenta Bagnadore Rosé, riserva fuori programma
La moderna cantina, realizzata in bioedilizia, circondata dai vigneti

Per produrre il Franciacorta Riserva Bagnadore Rosé l’azienda ha eseguito una macerazione a freddo ad acino intero sulla massa pressata sofficemente, estraendo solo il primo mosto che ha fermentato in barrique, dove è rimasto in tutto otto mesi. Poi l’assemblaggio e la presa di spuma con una permanenza totale in contatto con i lieviti di seconda fermentazione di centoventotto mesi. Per un totale di 6.621 bottiglie, di cui 4.996 poste in commercio. La parte restante viene parzialmente utilizzata per incontri e degustazioni, ma quello che sollecità la nostra curiosità e passione è quel lotto di bottiglie, molte sicuramente non ancora sboccate, che giace in azienda in attesa di stupire tra qualche anni alcuni fortunati invitati.

Barone Pizzini presenta Bagnadore Rosé, riserva fuori programma

Bagnadore Rosé 2011
Franciacorta Riserva Dosaggio Zero

12% vol.
Calice luncente di rosa buccia di cipolla napoletana, percorso da fine perlage, si presenta di una freschezza non comune porgendo aromi di arancia rossa appena spremuta insieme a chinotto e a toni aggraziati di fragolina di bosco; si aggiunge la dolcezza vitale del lampone con cenni scuri di mora per un insieme che dissimula una certa giuventù. Poi comincia ad andare in profondità e scopriamo note di carruba, insieme a respiri di grafite e liquirizia, seguiti da note più gentili di noce moscata, pepe rosa e noce di cola, e da dolcezze di crostata alla confettura di more, con tocchi tostati. Il filo della freschezza è alimentato da aromi di pomelo rosso con nuance di bacca di mirto, mentre scopriamo toni coinvolgenti di pan pepato ricco di nocciole, con cenni di pan di Spagna e rispiri di pietra fociaia. Bilanciato in bocca, porge una freschezza veramente succosa che dialoga con la cremosità e la salinitaà, avvolgendo con il sostegno della tessitura la delicata nota tannica. Ricco di frutto, rirende la tavolozza del naso allungandosi sulle note degli agrumi in bella dialettica con sentori digrafite e peitra focaia.