Carlo Alfieri, nuova Barbera che celebra l´eccellenza di Marchesi Alfieri

Presentazione di Carlo Alfieri, nuovo vino aziendale, e verticale di Alfiera, Barbera simbolo dell’azienda

Da oltre trecento anni, Marchesi Alfieri contribuisce con i suoi vini e la sua storia a quella che è stata più volte definita “l´Attitudine Piemontese”. L´espressione indica la capacità di creare valore a partire da ciò che si ha in quello specifico luogo, usando il proprio ingegno unito alla tradizione tramandata di generazione in generazione.
Se pensiamo alle eccellenze del Piemonte, riscontreremo nella maggior parte dei casi questa speciale predisposizione, unita a grandi famiglie che si sono fatte carico di un territorio per valorizzarlo, per farlo prosperare e infine per riuscire a rappresentarlo nel mondo.
È con questo spirito che nel 1983 le sorelle Emanuela, Antonella e Giovanna San Martino di San Germano (nella foto di apertura), hanno accettato la sfida di guidare l´azienda e sono diventate le promotrici di un nuovo corso, che oggi fonda le sue basi sulla capacità di innovazione vitivinicola, valorizzazione del patrimonio architettonico e cultura dell’ospitalità.

Carlo Alfieri, nuova Barbera che celebra l´eccellenza di Marchesi Alfieri

Al centro della filosofia aziendale, il territorio. Il Castello, le vigne e le cantine poggiano su quattro colline del Comune di San Martino Alfieri (At), che creano un anfiteatro naturale di rara bellezza. In questo contesto, da sempre vocato alla viticoltura, prosperano i vigneti di grignolino, nebbiolo, pinot nero e del vitigno protagonista indiscusso della storia di Marchesi Alfieri: la barbera.
La svolta arriva nel 1999, quando l´enologo Mario Oliviero entra in azienda. La visione delle sorelle San Martino di San Germano viene resa realtà dalla capacità di esaltare un vitigno considerato da tutti come rustico e da consumare nel quotidiano. Una varietà generosa la barbera, sia nello sviluppo vegetativo, sia nei frutti. Gli acini croccanti conferiscono al vino un colore intenso e acceso e al vino sentori di frutto che in bocca vengono risaltati da un’acidità vivace. Il carattere curioso, che si discosta dal rigore di altri famosi vini piemontesi, ha fatto sì che il vitigno non venisse compreso nella sua complessità, fino alla presa di coscienza che questa varietà doveva essere trattata in modo diverso rispetto a un nebbiolo o a un pinot: era necessario creare un nuovo codice vitivinicolo affinché queste uve potessero esprimersi appieno, nella gioiosa eleganza che oggi conosciamo.
Dagli anni Ottanta già altri produttori avevano intravisto nella barbera un´anima ben più nobile e complessa, che meritava di essere raccontata tramite vini nuovi: parliamo di giganti come Braida e Angelo Gaja. Sono gli anni di una piccola eppure grande rivoluzione, che porterà molte aziende a capire l’identità di un vitigno e il suo legame con il territorio, così è accaduto per Marchesi Alfieri.
La barbera di Marchesi Alfieri assume diverse forme e sfaccettature, a seconda della vigna, della microzona, dell´annata. Per questo l´azienda vanta due storiche interpretazioni monovarietali di questo vitigno: la classica La Tota (Barbera d’Asti Docg) e la pluripremiata Alfiera (Barbera d’Asti Superiore Docg), massima espressione dei vigneti storici dell´azienda.
Dal quest’anno si aggiunge un’altra versione: è la nuova etichetta Carlo Alfieri, Barbera d’Asti Superiore Docg in edizione limitata, prodotta solo in annate eccezionali e caratterizzata da un lungo affinamento in rovere e bottiglia.
Alfiera e Carlo Alfieri sono stati i protagonisti di una piacevole degustazione tenutasi lo scorso sabato 25 giugno, nell’esclusiva cornice del Salone degli Stucchi del Castello di San Martino Alfieri e in collaborazione con l’Associazione italiana sommelier.
Un momento fatto di eleganza, emozione, storia e racconti di una vita ricca di passione per questo vitigno. Donna Giovanna San Martino di San Germano – con modi e racconti pieni di nobile grazia e al contempo forte determinazione – ha introdotto la degustazione contestualizzando la visione e il sentire dell’azienda. Il presidente uscente di Ais Piemonte, Fabio Gallo, ha deliziato i giornalisti presenti rivelando aneddoti curiosi su Barbera e territorio e, infine, conducendo la degustazione. Il tutto, è stato guidato con maestria dall’enologo e direttore di Marchesi Alfieri Mario Olivero, artefice insieme alla consapevolezza aziendale della riscoperta del Barbera e dei vini degustati.
Le degustazioni che seguono possono riportare solo in parte la bellezza e il piacere di questa esperienza, resa ancora più unica dalla manifestazione Sbarbatelle, tenutasi negli stessi giorni proprio nel parco del Castello (famoso per essere stato il primo parco all’inglese in Piemonte, progettato dal paesaggista Xavier Kurten nel 1815).

Carlo Alfieri, nuova Barbera che celebra l´eccellenza di Marchesi Alfieri
Un momento della manifestazione


L’evento, con le sue giovani produttrici da tutta Italia, ha avuto il merito di rendere ancora più vivi gli splendidi ambienti della dimora, tra cui anche l`Orangerie e la sala delle Porcellane, che ha ospitato una deliziosa degustazione di Sakè.
Una celebrazione della vitivinicoltura tutta al femminile dunque, a partire dalle sorelle San Martino di San Germano che da quasi quaranta anni conducono con eleganza e lungimiranza l´azienda, passando per le “sbarbatelle”, protagoniste del vino che verrà e coraggiose guide per il futuro, e finendo con la Barbera. Si, perché la Barbera è femmina, per usare le parole di Marzia Pinotti.
E se Angelo Gaja sosteneva che il Cabernet fosse Jonh Wayne, mentre il Nebbiolo Marcello Mastroianni, la Barbera potrebbe essere associata ad Anna Magnani: intensa, genuina, indimenticabile.

La degustazione

Carlo Alfieri, nuova Barbera che celebra l´eccellenza di Marchesi Alfieri

Alfiera 2017
Rubino impenetrabile con riflessi violacei. L´esuberante frutto scuro (mora, mirtillo, sambuco) si lega al cacao, al caramello, al tè di rose e carcadè, verso un finale che ricorda la pasta di miso. Al palate e`vivacemente tannico, corposo e teso, ricco di ricordi fruttati

Alfiera 2015
Rubino granato impenetrabile. Naso dolce, con le composte di amarene e mirtilli fuse ai confetti all’anice e alla liquirizia, verso una nota balsamica che accompagna un fiore carnoso, la felce, il mirto e il ginepro in bacche e foglie. Sul finale intriganti ricordi di amaretto e una scia speziata. Palato fresco, dal tannino marcato, con persistenti ricordi di frutto scuro.

Alfiera 2011
Rosso rubino granato intenso. Impressioni di prugna, mirtillo, pera cotta al vino e cannella, amarena si legano ai semi di coriandolo, al sottobosco e al pot-pourri. Il finale è minerale, con ricordi di scisto e ardesia. Palato caldo, accogliente, di bella freschezza e dal tannino gentile.

Alfiera 2007
Rosso granato impenetrabile. Inizia dolce, con mirtillo, mora sciroppata, gelatine di lamponi, prugna al forno. Subentrano i chiodi di garofano, il pepe, il tè nero, verso un finale di pane tostato e grafite. Palato intenso, tannico, ricco di frutto scuro, con una chiusura boisée, lunga e tesa.

Carlo Alfieri, nuova Barbera che celebra l´eccellenza di Marchesi Alfieri

Carlo Alfieri 2015
Rubino impenetrabile. Al naso rivela una straordinaria eleganza complessa, intriganti note di gelatine di mirtilli, confettura di more, ciliegie sciroppate si alternano a note più profonde, che arrivano alle fave di cacao, ai grani di caffè, al tabacco e a ricordi di liquirizia ed eucalipto. Al palato è ampio, strutturato, ravvivato da una garbata acidità e dal tannino vellutato. Lungo il finale che insiste su un frutto succoso.