#Iltempodelvino – Villa Franciacorta Mon Satèn, gentile e caparbio da venticinque anni

Verticale di dodici annate, dalla prima targata 1995, di un vino la cui filosofia è stata definita all’origine, capace nel tempo di incrementare la propria personalità, tanto da guadagnarsi il nome “Mon”
Di Francesco D’Agostino
Villa è una frazione di Monticelli Brusati, un borgo la cui origine risale a fine medioevo che oggi è l’azienda Villa Franciacorta con il suo agriturismo Gradoni. Arriviamo in un fresco pomeriggio di maggio, alla vigilia di un appuntamento annuale con una degustazione verticale di una delle etichette aziendali. Quest’anno il Mon Satèn è il Franciacorta che viene presentato a giornalisti e addetti ai lavori in un assaggio di bottiglie sboccate al momento della commercializzazione, circa tre anni dopo ciascuna vendemmia. Ci accolgono familiarmente Roberta Bianchi e Paolo Pizziol, moglie e marito nella vita, conduttori di Villa Franciacorta – a cui dedicano la vita – insieme al fondatore Alessandro Bianchi, classe 1934, uomo visionario, con un bagaglio di esperienze e saggezza fuori dal comune, imprenditore nell’industria meccanica con un “debole” per l’agricoltura. “Quando nel 1960 acquistai terreni e strutture – racconta – ero fortemente attratto dalla terra con il suo profondo significato, ero pronto e desideroso a impegnarmi per ridare lustro a un luogo con una storia agricola e di vita molto lunga, consapevole che non si diventa proprietari, ma custodi di un pezzo di territorio, con il dovere di tramandarlo ad altri”. La fortuna di Alessandro è che gli “altri” sono la sua famiglia, in particolare Roberta e Paolo, operativi in azienda dagli anni Ottanta.
Prima di parlare della degustazione occorre sottolineare due aspetti: sin dal principio Alessandro Bianchi decise di produrre Franciacorta millesimati, con l’intento di mettere in evidenza il vino e l’annata, non le tecniche di cantina. Se a questo si aggiunge che Alessandro ha sempre avuto il pallino di offrire vecchie bottiglie, facilmente si capisce che cominciò a organizzare incontri tra amici per assaggiare le diverse annate in sequenza. “Le prime verticali – racconta Roberta Bianchi – nascono con dieci-quindici persone a inizio anni Novanta; papà ha sempre fatto queste verifiche, gli dicevano che gli stessi Champagne sei mesi dopo la sboccatura cominciavano a scendere e lui non accettava questo discorso. Lentamente, da una intensa serata tra amici siamo passati ad allargare l’incontro che è diventato un momento di riflessione insieme a giornalisti, rappresentanti, ristoratori”.
Memorie dell’assaggio

Ha avuto due momenti. Alla vigilia dell’evento, abbiamo trascorso qualche ora in azienda con Roberta e Paolo che, come al solito, sono stati estremamente accoglienti, anche nel consentirci l’assaggio di due millesimi più vecchi di cui non ci sono bottiglie sufficienti per una degustazione con cinquanta invitati. Qui abbiamo potuto degustare le annate 1995, la prima di Satèn per l’azienda, e 1997. Le successive sono state presentate nella grande degustazione dello scorso 27 maggio. Dopo aver aperto i due Satèn degli anni Novanta ci siamo lasciati irretire da un Brut 1985, di un integrità davvero sorprendente. Tornando alla verticale, al di là delle prestazioni di ciascuna annata, la parola integrità è quella che risuonava più spesso perché era praticamente impossibile datare i Franciacorta in assaggio alla cieca, tutti in forma smagliante. E poi piacevolezza, sensazione confermata da tutti i cinquanta degustatori presenti; insomma Franciacorta Satèn da mettere in tavola oggi. Paradossalmente più si andava in là con gli anni e più cresceva la soddisfazione dell’assaggio, a partire da un 2007 travolgente e indimenticabile, abbiamo avuto una sequenza favolosa fino al 1995. Giova ricordare che in diciassette anni di Sparkle abbiamo premiato quattro annate di Satèn con le 5 sfere (una era la Selezione 2001 con affinamento di sessanta mesi) tra i ventisei allori che Villa Franciacorta si è guadagnata nella storia della nostra guida.
(L’articolo completo su Cucina & Vini n° 169)
La degustazione
A cura di Francesco D’Agostino, Antonio Pellegrino, Francesca Zaccarelli
Mon Satèn 2014
Sboccatura: settembre 2018
12,5% vol
Annata instabile con precipitazioni eccezionali. Inizio primavera caldo e asciutto, poi piogge frequenti che hanno richiesto grande lavoro in vigna per uve molto ricche in acidità. Risultati delle basi sorprendenti in positivo
Fresco e delicato
Giallo brillante con perlage fine. Il naso è tipico di un satén, con la frutta gialla di pesca, limone, arancia bionda, susina, pera abate, mela Golden e ananas fresco. Un minerale di gesso gioca con sentori di frutta secca di mandorle e nocciole e, infine, con la mollica di pane al latte. In bocca è fresco e croccante, con un fruttato polposo e succoso di agrumi e ananas. Torna la mineralità che ora si tinge di note più sapide, di arenaria e sentori salmastri. Finale lungo e dalla tessitura vibrante.
Mont Satèn 2013
Sboccatura: agosto 2017
12,5% vol
Primavere fresca e umida; clima confermato anche durante l’estate in cui la piovosità si è alternata a giornate mai troppo calde. Buona annata
Morbida freschezza
Giallo di bella luminosità animato da sottilissimo perlage, ha naso fresco e morbido che accoglie con tostature gentili e frutta golosa. Avvertiamo vivaci note agrumate di cedro, arancia e mandarino anche in gelatine, poi mela, pesca, mandorla e nocciole tostate e toni di panificazione, con un timbro minerale di salgemma ben integrato nel contesto olfattivo. Bocca di buona tessitura, bilanciata, di struttura all’altezza, conferma la dialettica tra morbidezza e freschezza avvertita al naso, caratterizzando il retrolfatto con ritorni di frutta più polposa con il sottofondo di salgemma.
Satèn 2012
Sboccatura: novembre 2016
12,5% vol
Clima caldo secco e fresco-umido si sono alternati dalla primavera all’estate. Molto caldo e siccitoso agosto. Lavoro in vigna, basse rese, ottima annata
Golosità vivace
Giallo intenso brillante con perlage sottile. Il naso è un bouquet di fiori bianchi e carnosi di magnolia, acacia e fiori di arancio. Segue una frutta piena e succosa, con nitidi sentori di pesca, albicocca, clementina, kumquat, pera, melone e sidro di mele. Dolci note di miele anche in pasticceria si alternano ai confetti e alle mandorle pralinate. Sul finale, un piacevole vegetale di melissa, salvia e maggiorana si alterna al gesso. Al palato è vellutato, cremoso e pieno. La freschezza si lega alla carbonica vivace, alla frutta dolce, alle erbe mediterranee e al minerale gessoso. Il finale è persistente e la lieve sapidità invita di nuovo alla beva.
Satèn 2011
Sboccatura: luglio 2015
12,5% vol
Primavera calda seguita da giugno e luglio freschi e piovosi, agosto caldo e asciutto per un’ottima annata
Cremosità invitante e persistente
Giallo pieno con una sottilissima nuvola di perlage, ha naso intenso che accoglie con morbida golosità, rinfrescata subito da note floreali di acacia e magnolia che danno poi spazio al frutto che sa di mela, pesca, ananas, banana, mandorle e nocciole tostate. Le note agrumate sono dolci di arancia, anche in scorza candita, mandarancio, anche in gelatine e caramelle, accompagnate da aromi di licci. La dolcezza si spinge fino ai toni di miele, torrone e delizia al limone, con le note minerali di selce che accompagnano in sottofondo. Bocca subito golosa, morbida, di bella verve acido-sapida, integrata nella buona struttura, con ritorni di frutta ancora più dolce fino alla pasticceria. Buona la persistenza.
Satèn 2008
Sboccatura: ottobre 2011
12,5% vol
Inverno mite, primavera fresca e umida, seguita da un’estate equilibrata. Ottima annata
Eleganza Balsamica
Giallo limone luminoso, con perlage fine. Il naso è immediatamente minerale e vegetale, con note balsamiche di menta ed eucalipto e una sfumatura di idrocarburi. La frutta è croccante, invitante. Mela, pesca tabacchiera, susina, pera Williams, limone e melone bianco conferiscono una sferzata di freschezza e pienezza. Seguono i fiori bianchi di zagara e neroli e la pasticceria secca, che si evolve in babà al rum con crema di limone. Si aggiungono tostature di mandorle e nocciole, cui si accodano sentori minerale di arenaria e di nuovo ricordi di idrocarburi. La bocca è sapida, ricca di fiori bianchi e di frutta. Sapida e vivace, ricorda il limone e il succo di arancia rossa, uniti alla menta e ai sentori balsamici e minerali, per poi lasciare spazio alla pasticceria da forno e agli idrocarburi. Il finale è lungo e piacevolmente sapido,
Satèn 2007
Sboccatura: novembre 2010
12,5% vol
Inverno mite, primavera calda con grande anticipo, poi fresco e di nuovo un estate molto calda con anticipo vendemmia. Buona annata
Pieno, intenso, indimenticabile
Giallo pieno con perlage sottilissimo, ha naso fresco e fine che offre subito delicate tostature e agrumi, poi il frutto si fa più maturo e polposo con sentori di pesca, mela, arancia succosa, ananas, banana, mango, papaia, melone, mandorle e nocciole secche e tostate. La dolcezza si esprime con pasticceria alla crema, mentre una bella profondità minerale attraversa tutta la fase olfattiva. Bocca fresca e morbida, il vino conquista il palato con dolce golosità, unita alla tensione che sostiene l’assaggio e armonizza la struttura. Il retrolfatto è tutto dolcezza e va dal frutto maturo alla pasticceria con bei timbri di liquirizia e si fonde con le note minerali e le sfumature balsamiche. Lunghissimo.
Satèn 2006
Sboccatura: ottobre 2009
12,5% vol
Primavera ottimale e inizio estate molto caldo, poi una piovosità equilibrata ha consentito di vendemmiare uve perfette
Racconto profondo
Giallo limone carico e brillante con perlage elegante e fine. Accoglie di frutta matura, anche in nettare e confettura, di pesca, mandarino, mela e arancia bionda. Esala poi sentori di pietra focaia e polvere da sparo, evolvendo in intriganti tostature di nocciole, pasticceria dorata e caffè, in un insieme via via più dolce che arriva al pan di Spagna in bagna di alchermes. Una sfumatura verde di timo stempera la dolcezza insieme all’arenaria e ai fiori bianchi di gelsomino e neroli. Il finale torna ad essere dolce e tostato, con ricordi di caffè in grani e miele. La bocca è piena e cremosa, con frutta fresca matura, la pasticceria soffice, le nocciole tostate e le mandorle pralinate. Tornano fragranti i fiori bianchi, donando al finale lungo e sapido una scia dolce, che arriva alla vaniglia.
Satèn 2005
Sboccatura: ottobre 2008
12,5% vol
Primavera fresca per un’annata tardiva. Estate regolare senza picchi di calore, con notti fresche. Buona annata
Fragrante, goloso, dinamico, vivace…
Giallo brillante e luminoso, animato da sottile perlage, offre un naso di bella freschezza e grande eleganza, che parte con fiori e agrumi (che integrità!), fusi con gentili tostature di mandorle, nocciole e pane. Si alternano riconoscimenti di magnolia, gelsomino, mughetto, cedro, arancia, susina, licci, mela e ananas, percorsi da respiri minerali iodati di salgemma. Bocca che sorprende per la freschezza e per l’assaggio vivace e dinamico, con tutte le componenti perfettamente integrate, capace di riprendere il racconto del naso, pennellando una tavolozza a tinte più cariche, con maggiore profondità e lunghezza.
Satèn 2003
Sboccatura: febbraio 2007
12,5% vol
Regolare sino a fine giugno e poi bollente e siccitosa. Le radici profonde delle viti hanno aiutato
Integrità carnale e sensuale
Giallo dorato intenso con perlage fine. Avvolgente e potente, con note di frutta matura, tostature di cocco essiccato e mandorle pralinate. Emergono una succosa susina scura che si alterna al fico anche caramellato e al chinotto. Seguono arancia, cedro anche in gelatine, albicocche e pesche in composta. Carnosi i fiori bianchi, che richiamano magnolia, rosa gialla e peonia, e che si legano a una sensazione vegetale selvatica di rovo e ortica. Note dolci di miele si distendono fino a trovare sentori di caramello mou e di pasticceria anche in bagna alcolica. L’olfatto si congeda con percezioni tostate di caffè e un minerale di arenaria che diviene via via più scuro, arrivando a sensazioni più salmastre,poi alla pietra focaia e alla polvere da sparo. Il palato è fresco e cremoso, morbido e goloso. La frutta torna dolce ed elaborata, anche sotto spirito, esaltata dalla piacevolissima sapidità e dalle tostature di mandorle e caffè. Il finale è lungo e ripercorre una intrigante nota minerale iodata.
Satèn 2001
Sboccatura: ottobre 2004
13% vol
Annata regolare, molto calda in maturazione, ma con piogge abbonanti. Ottima
Sorprendente! Di fusione integrale
Giallo carico con riflessi dorati e perlage estremamente fine, ha naso intenso, evoluto, profondo, che racconta una fusione di frutta, pasticceria e tostature che dialogano tra loro in bella armonia, avvolti da un mantello minerale di salgemma e pietra focaia. Riconosciamo mela, pera, pesca, melone, susina, ananas, arancia, chinotto, bergamotto, il tutto in versione matura e disidratata. Poi frolla alla crema e delizia al limone ad alimentare la dialettica tra percezioni golose e toni minerali. Bocca che sorprende per la sua integrità, morbida, profonda, che conserva comunque ancora freschezza e dinamica e ripropone il racconto della via diretta in una fusione ancora più compiuta.
Satèn 1997
12,5% vol
Sboccatura novembre 2000
Primavera fresca e piovosa, estate calda e secca. Grande annata
Potenza elegante e sensualità
Giallo dorato carico, con riflessi ambra e bollicine fini, rivela subito dei toni iodati dal piglio balsamico che invitano alla scoperta. È dolce di croccante, caramella mou fino alla zuppa inglese, alla crostata e alle sfoglie alla crema mentre sale la nota di cedro candito, della pesca in sciroppo, della mela e della torta di mele, sfumate da mandorla e nocciola pralinate, da confettura di fichi, da albicocca secca, cui si aggiunge il caffè e latte, respiri minerali di selce e salgemma, toni di assenzio… Bocca sontuosa, elegante e progressiva, bilanciata e vitale, caratterizzata subito da una densa percezione di pasticceria alla frutta che si sviluppa, sulla scia salina, nel frutto fresco con cenni di caffè e latte.
Satèn 1995
Sboccatura 1998
12,5% vol
Annata regolare, bel tempo prolungato, calore e pioggia adeguati. Eccezionale
Integrità vivace ed emozionante
Giallo dorato carico con riflessi ambra e perlage sottile, conferma subito una coinvolgente mineralità iodata -che sembra un po’ la cifra elegante di questo Satèn in evoluzione – che si fonde con la frutta secca di mandorla, nocciola, arachide, mentre comincia a declinare la componente fruttata e quella di pasticceria di torta diplomatica e delizia al limone in dialogo con scorza d’arancia candita e fresca, cocco, mela anche in pasticceria, pera, cachi, distillato di arancia, cotognata, con cenni di prugna e pesca in sciroppo. Respiri floreali di zagara danno larghezza insieme a toni di noce moscata. La bocca è sensuale, fine, fresca, di grande dinamica, con il frutto coerente che in progressione converge su arancia e pesca in sciroppo, insieme alla pasticceria, sostenuti dalla scia salina iodata, con riflessi balsamici.