#LazioPrezioso – Frascati, buon compleanno Consorzio

Il 23 Maggio scorso sono stati celebrati i settant’anni di storia di tutela del vino Frascati

Era il 1949 quando nella sede della sezione Coltivatori Diretti si riunirono 18 produttori per fondare il Consorzio per la difesa di vini pregiati e tipici di Frascati, stabilendo l’area all’interno della quale i vini prodotti potevano fregiarsi del marchio Frascati, e attribuendo all stesso il compito di tutelarne il nome in Italia e all’estero, per difenderlo dalle imitazioni e dalla diffusione indiscriminata del nome. Sì perché il buon nome di questo vino era cantato da poeti italiani e stranieri da secoli e le sue doti erano veramente rinomate. Da quel momento cominciò un importante lavoro di promozione del marchio che portò  ad ottenere la Doc per il vino Frascati nel 1966, tra le prime ad essere istituite in Italia, precedendo di poco denominazioni molto importanti come Barolo.

Consorzio Tutela Denominazione Vini Frascati è il nome attuale dell’organizzazione che oggi difende e promuove due Docg, Frascati Superiore e Cannellino di Frascati e la Doc Frascati.

Attualmente il Consorzio Tutela Denominazioni Vini Frascati conta circa 300 aziende viticole che rivendicano le denominazioni Frascati con 30 cantine che vinificano e imbottigliano. I vigneti si estendono su una superficie rivendicata di 900 ettari e una produzione annuale al 2018 di circa 7 milioni di bottiglie, con un export che supera il 60% della produzione, un giro di affari annuo di circa 15 milioni di euro e un indotto di circa 45 milioni di euro.

Trascurando per un momento i dati, attualmente le denominazioni propongono vini di altissimo livello, espressioni autentiche di un territorio veramente vocato, per molti consumatori ancora da riscoprire.

Riflettendo invece sui numeri importanti delle denominazioni di Frascati ci si accorge che il prezzo medio all’origine della bottiglia è di circa due euro: forse due euro non è così male, però la storia unica del vino di Frascati potrebbe ambire a livelli superiori. Talvolta dimentichiamo che si tratta di un vino con una eredità secolare, profondamente legata alle sorti di Roma, che fu cantato da poeti come Belli, Trilussa, Pascarella, Solmi…, che fu rappresentato da pittori come Pinelli e che Goethe lo definì un paradiso. (F’D’A)