Paleo Rosso in Verticale

Il rosso iconico di Le Macchiole è uno dei modelli di Cabernet Franc italiani che hanno raggiunto vette di eleganza di livello mondiale

Non è la prima volta che ci capita, ma partecipare a una degustazione di diverse annate del Paleo Rosso alla presenza di sua “mamma” Cinzia Merli (nella foto di apertura) è sempre emozionante. Un’esperienza che non è solo suscitata dalla qualità del vino e dalla sua capacità di coinvolgere, ma anche da come viene presentato dalla sua produttrice, in modo immediato, senza fronzoli o sovrastrutture, nonostante si sia raggiunta la vetta. Sì, è un vino rosso che va oltre, che ha saputo interpretare e cavalcare il cambiamento climatico, fin quasi ad arrivarne a goderne. Quasi stupefacente questo aspetto, ma è legato all’atteggiamento aziendale, come Cinzia Merli ci conferma, di imparare quanto più possibile da ogni vendemmia.

vigneto le macchiole

Prima del racconto degli assaggi, giova ricordare che Paleo Rosso nasce nel 1989 come blend di cabernet sauvignon e sangiovese. Poi negli anni novanta inizia a entrare nell’uvaggio il cabernet franc arrivando a un terzo della massa nel 2000 e andando a prendersela tutta nel 2001. Una vera rivoluzione per il territorio perché con un Cabernet Franc in purezza si usciva dalla Doc Bolgheri.

Paleo Rosso in Verticale

Il futuro è rappresentato dai figli Elia e Mattia Campolmi, completamente inseriti nella scia di Cinzia che insieme al fratello Massimo ha trasformato una realtà convenzionale in una viticoltura molto attenta che si attiene alle regole di quella biologica, utilizzano alcune procedure di quella biodinamica. Non solo, oggi grande attenzione va alla sostenibilità energetica, alla vitalizzazione del vigneto mediante l’utilizzo di altre piante che favoriscano anche la presenza di api, farfalle e uccelli, alla gestione dei rifiuti, al recupero della acqua piovana, alla depurazione delle acque… Mentre la bottiglia si è alleggerita e il packaging non è più in legno ma in cartone. Insomma, da una parte l’attenzione alla qualità che implica un rinnovamento continuo, dall’altra quella al rispetto che implica un impegno inesauribile.

La degustazione

Si è svolta prima e anche durante una colazione al ristorante Il Ceppo di Roma. Abbiamo avuto i calici a disposizione per molto tempo e questo ci ha consentito di rimetterci il naso e la bocca anche dopo un’ora, scoprendo in tutti, anche nel più giovane una delicata e coinvolgente tensione verso percezioni di tabacco che si fondono con una speziatura sempre più ampi e dolce. Prima del Paleo Rosso abbiamo assaggiato il Paleo Bianco che riportiamo in fondo.

Paleo Rosso in Verticale

Paleo Rosso 2001
Toscana Igt

Iniziamo proprio con quella prima annata da cabernet franc in assolo che è decisamente sensuale e coinvolgente “ed è così da molti anni” ci dice Cinzia Merli. È intenso di frutto dolce e anche appassito di ciliegia, prugna e lampone con tocchi di granatina, sfumato da intriganti toni fungini, da speziatura articolata di ginepro, pepe bianco, radice di liquirizia, con soffi di petali appassiti di rosa; ecco sentori di pan di Spagna al cacao con alchermes insieme a respiri di caffè. Bocca suadente, succosa, bilanciatissima, armonica, invitante con la sua tattilità di velluto di seta in grado di sollecitare un retrolfatto lunghissimo che riparte dal frutto, declinato in tutti i modi, tratteggiato da liquirizia, grafite, funghi… E tanta speziatura

Paleo Rosso 2005
Toscana Igt

La grande freschezza di questa annata ancora si avverte nel piglio giovane, croccante e scuro di mirtillo, mora, arancia rossa che incontrano liquirizia e menta, grafite con nuance di rovo, con un tocco di funghi e dei soffi avvolgenti iodati e marini. Vitale, elegante, è dotato in bocca di tannino setoso e sottile e si manifesta subito al palato ricco di frutto succoso con tratti scuri, con sentori accennati di funghi e una progressione in cui emergono pepe e grafite.

Paleo Rosso 2008
Toscana Igt

Ha un piglio diverso e una percezione armonica d’insieme di stile più internazionale. Accoglie una delicata e avvolgente balsamicità che avviluppa il frutto rosso e nero in cui emerge amarena e mirto, striato di toni scuri di grafite, con cenni tostati di pane grigliato e una tostatura che predilige pepe nero e ginepro. Avvolgente anche il palato, armonico e bilanciato, dinamico e vitale, dotato di grande potenza. Accoglie sul frutto goloso che in progressione da rosso diventa sempre più scuro, accompagnato da una ricchezza di grafite, liquirizia e toni balsamici.

Paleo Rosso 2012
Toscana Igt

Manifesta subito una vitalità contemporanea e una particolare dinamica olfattiva giocata tra tostature e frutto, con densa ricchezza di menta, liquirizia e grafite. Mirtillo, visciola e granatina sono ben distesi e si fondono con toni di boccioli fioriti, anticipando una bocca ancora vibrante e tesa, ma succosa e invitante, dal tannino netto, fine e setoso, per un insieme atletico che insiste sul frutto articolato, accompagnato da liquirizia nera.

Paleo Rosso 2020
Toscana Igt

Grande annata la 2020 e questo vino la esprime in scioltezza. Sara interessante sentirlo tra dieci anni. Approccia gentilissimo il naso nella sua espressione fruttata immersa in respiri articolati di rosa:sembra di stare in un roseto. Ciliegia, amarena e mirto sono croccanti e succosi, percorsi da toni garbati di macchia mediterranea, lentisco su tutti, da soffi balsamici con richiami al legno di canfora. Bocca succosa, dal tannino netto e finissimo, dinamica e ritmata, giocata tra frutto e toni scuri. Stando nel calice si allarga, diventando sempre più invitante e complesso, con toni di cioccolato al latte.

Paleo Rosso in Verticale

Paleo Bianco 2022
Toscana Igt

Uvaggio di Chardonnay al 70% e di Sauvignon al 30% si è adattato molto bene a un millesimo bollente, certamente grazie alla grande flessibilità dell’uva chardonnay. È polposo di frutto dolce nei riconoscimenti di mango, ananas, pesca e arancia, con vaghe venature di frutti disidratati, percorse da vitali note di salgemma. Ecco gentili tostature di pane e nocciole, insieme a toni melliti e di pappa reale. Bocca vitale e tesa, grazie alla acidità e a una bella dote sapida. Giovane e allungato sulla freschezza, al retrolfatto è articolato di frutto, sostenuto da una dote agrumata in primo piano, che dialogo con lunghi respiri di salgemma. Avrà lunga vita.