Compleanno a Ca’ del Bosco. I Dieci anni di Franciacorta Cuvée Prestige
È il Franciacorta dei record, presentato da Maurizio Zanella nel 2007 e diventato in poco tempo, a dispetto di tante critiche, un vino di riferimento nel mondo dei consumi, tanto che le sue quantità nell’arco di dieci anni sono quadruplicate, fino a raggiungere il traguardo di circa un milione di bottiglie l’anno, che puntualmente esauriscono. “La sfida era quella di proporre un Franciacorta che conservasse gli aromi primari integri, quelli patrimonio dell’uva, per soddisfare una richiesta del mercato piuttosto palese a cui non è facile rispondere specialmente in queste quantità e con un prezzo al consumo non trascurabile”, spiega Zanella introducendo la degustazione verticale delle dieci uscite del Franciacorta Cuvée Prestige, svoltasi lo scorso 26 ottobre presso il Four Seasons di Milano.
“Hanno contributo tanti aspetti tecnici – è ora Stefano Capelli a parlare, storico enologo aziendale – a partire dalle vigne curate minuziosamente e vendemmiate con cura maniacale per appezzamento e ognuno finisce in una singola vinificazione a costruire un rompicapo da cui nasce l’assemblaggio finale di Prestige. Sono dieci anni che Ca’ del Bosco lavora in biologico e per avere la certezza di non portare nel mosto alcun residuo di rame o zolfo, che obbliga a pulirlo a freddo prima della fermentazione per decantazione, ha inventato lavaggio e asciugatura delle uve (dal 2012) e quindi la conseguente fermentazione di un mosto non decantato ricco di polpa d’uva che si ritrova trasformata in fragranza fruttata nel vino”. E poi tanti altri aspetti contribuiscono a rendere il vino quello che conosciamo come l’assenza di pompe nella movimentazione delle masse, trasferite per gravità, sboccatura, dosaggio e tappatura in atmosfera di azoto che comporta il non utilizzo in questa fase di anidride solforosa… E si ritrova il frutto bianco e giallo nel Franciacorta. Abbiamo assaggiato tutte e dieci le uscite di Cuvée Prestige, da quella commercializzata nel 2007 a quella del 2016, ciascuna figlia per la maggioranza di vino di due anni precedenti l’anno di uscita, aggiunto di vini di riserva, conservati in botte, di tre e quattro anni prima. Le bottiglie sono state sboccate à la volée al momento dell’assaggio e pertanto assaggiate senza il piccolo dosaggio di 3-4 grammi di zucchero che normalmente l’azienda aggiunge.
Un assaggio sorprendente che ci ha proposto dieci vini di grande integrità. Nelle uscite più recenti conservavano intensa la componente fruttata mentre cresceva andando a ritroso la terziarizzazione dovuta al lungo affinamento sui lieviti: pertanto molte note minerali via via più scure, toni di panificazione, frutta secca e speziature. Mi ha colpito l’integrità gustativa dei vini, tutti freschi, bilanciati scattanti e piacevoli, cosa non facilmente prevedibile e poi una semplice riflessione: il vino più giovane, in maggioranza figlio del millesimo 2014 (annata fredda e difficile), con 15% di 2013 e 8% di 2012, fotografa perfettamente quello che Ca’ del Bosco propone per questo vino, una polposa fruttuosità piuttosto avvenente e coinvolgente che già nel secondo vino, figlio in maggioranza della 2013 inizia a scendere (ovviamente questo avviene nei vini tenuti sui lieviti, cosa che non si riscontra su quelli in commercio che anche dopo anni conservano il frutto, evolvendo i modo diverso). In sostanza per ottenere quel risultato l’azienda non può andare troppo in là con l’affinamento sui lieviti, anche se il vino che si ottiene è molto interessante (come abbiamo potuto constatare) ma tradirebbe il progetto iniziale suffragato dal grandissimo successo.
Per celebrare l’anniversario Ca’ del Bosco ha realizzato la Cuvée Prestige Decennale, figlia di un assemblaggio paritetico dei millesimi 2015, 2014 e 2013, in soli cinquantamila pezzi che saranno inseriti uno per ciascuna cassa di Cuvée Prestige consegnata entro fine 2017, una sorpresa per enotecai e ristoratori.
Non poteva mancare il lato sociale per celebrare al meglio il compleanno di un vino che più di ogni altro prodotto della terra può incarnare il concetto di sostenibilità. Sono stati coinvolti gli artisti della ceramica Bertozzi & Casoni che, partendo dalla terra prelevata in Franciacorta, hanno realizzato dieci sculture policrome da battere all’asta da Sotheby’s: tutto il ricavato in beneficenza a Dynamo Camp, campo di terapia ricreativa per bambini che compie in Italia dieci anni come la Cuvée Prestige.
Francesco D’Agostino