Con Pescaria la Puglia è (sempre più) vicina.

Il primo fast food italiano con panini di mare, ad un passo dai primi 10 anni dall'apertura, ha all'attivo 8 ristoranti su tutta Italia


Quante volte, magari nei lunghi e grigi mesi invernali, vi è capitato di pensare a quelle belle giornate estive trascorse l’anno prima baciati dal sole e rifrescati dalle acque dei mari pugliesi? Che poi Roma – Brindisi sono 70 minuti di volo, insomma nulla d’inaffrontabile fosse anche solo per un weekend, del resto siamo pronti ad volarne il doppio per raggiungere qualunque capitale d’Europa!

Ma la Puglia è buona ed è lei a venire da noi… No, non si tratta del mare e nemmeno del sole (sigh!). Parliamo della Puglia dei crudi di pesce, dei panini col polpo fritto, la Puglia della tagliatella di seppia oppure quella dei panzerotti o delle fritture del cartoccio. Beninteso, questa regione è molto altro! Lo è in termini di patrimonio enogastronomico ed ovviamente culturale. Ma per raccontare un territorio oltre i confini è sempre necessario sceglierne un aspetto, concentrarsi su quello e costruirvi intorno un progetto strutturato, pensato e realizzato da persone competenti, professionali e preparate.

Con Pescaria la Puglia è (sempre più) vicina.

Parliamo di Pescaria, un progetto ambizioso e opportunamente strutturato, nato dalla lungimiranza e dalle ottime capacità imprenditoriali di un piccolo gruppo di giovani manager pugliesi. Era il 2015 quando nel cuore di Polignano a Mare nasce la prima sede del primo fast food italiano dedicato ad una proposta esclusivamente di panini di pesce. Ma nel corso di questi quasi dieci anni di vita, quanta strada ha fatto questo progetto e con lui i suoi ideatori? Tanta, anzi tantissima.
Nel 2016 a Milano viene inaugurato il primo Pescaria fuori regione e da lì, la scalata verso il resto d’Italia è stata progressiva. Infatti nel 2018 arriva la seconda sede meneghina, a seguire nel 2019 quella di Torino peraltro in una location esclusiva su due piani in Piazza Carignano e poi Roma, Bologna, Verona, Padova.

Ed oggi che cos’è Pescaria? Innanzitutto è un brand che è riuscito a codificare in una immagine un intero territorio. L’immagine è quella del panino farcito col pesce sia crudo che cotto e forse tra tutti gli scatti made in Pescaria, si aggiudica il podio dell’ instragrammabilità (e non solo) quello con il polpo fritto forse uno dei panini più venduti ma pure più fotografati. Ma certo, Pescaria è molto altro e lo è sia in termini di proposta gastronomica che di brand identity.

Con Pescaria la Puglia è (sempre più) vicina.
Team Pescaria
Da sinistra verso destra: lo chef Lucio Mele, il CEO Domingo Iudice, il Vicepresindete Claudio Matarrese e l’Amministratore Delegato Leonardo Valpicella

Lasciando per un attimo da parte pani e pesci, c’è da dire che a fine 2023 Brainpull – l’azienda di marketing & comunicazione con sede a Conversano (Ba) – ha acquisito il 100% delle quote societarie di Pescaria. Questo passaggio non ha comportato particolari cambiamenti strutturali, anche perché tra i tre fondatori grazie ai quali tutto partì nel 2015 c’era Domingo Iudice che è anche co-founder di Brainpull, insieme a Claudio Matarrese. Oggi Iudice e Matarrese sono rispettivamente, chairman e vice presidente di Pescaria e a loro si unisce Leonardo Valpicella nuovo amministratore delegato.
Con questa nuova acquisizione, dicevamo, l’anima del brand Pescaria non cambia. Quello che invece subisce un evidente e positivo potenziamento è senza dubbio la progettualità a lungo termine del brand in tutta Italia (e magari non solo…) unitamente ad una sempre più attenta e mirata strategia di marketing in grado di produrre un impatto concreto sui risultati del business.

Con Pescaria la Puglia è (sempre più) vicina.
La cacio e pepe con le cozze

Ma tornando alla proposta gastronomica, innanzitutto liberiamo il campo da facili fraintendimenti e chiariamo che da Pescaria ci si può andare per gustare degli eccellenti panini con farciture di mare, ma non solo. Grazie al supporto tecnico dello chef Lucio Mele, il menu oltre a cambiare diverse volte l’anno in base alle stagioni, incluse quelle del pesce (troppo spesso ci si dimentica che anche il mare ha le sue…) offre una scelta piuttosto ampia che spazia dalle insalate alle tartare, passando per la frittura e ancora i grandi crudi di mare e una serie di piatti del giorno come parmigiana di mare, panzerotti, riso patate e cozze e altre creazioni che omaggiano la tradizione gastronomica italiana come la new entry, pasta cacio e pepe con le cozze.

Con Pescaria la Puglia è (sempre più) vicina.
Pescaria Roma (Prati)

Dunque, un menu piuttosto ricco che può contare su un sistema di rifornimento delle materie prime – pesce in primis – gestito autonomamente grazie al laboratorio centralizzato di produzione in quel di Polignano, dove viene lavorato il pesce e viene effettuata la trasformazione dei prodotti artigianali incluse le salse. Una volta perfezionato il confezionamento dei vari ingredienti, questi – sempre attraverso un sistema di trasporti coordinato internamente – raggiungono le varie destinazioni. Si tratta dunque di una gestione centralizzata della cucina e una ottimizzazione strategica delle operazioni logistiche grazie alle quali Pescaria è in grado di conoscere perfettamente il consumo di materia prima nei punti vendita: motivo per cui l’insegna ha un tasso di spreco degli alimenti inferiore al 5% ed è stata premiata dai Retail Awards di Forum Retail in qualità di Best Logistics Project. Dal 2019 Pescaria è il primo fast food in Italia plastic free, grazie all’uso di posate, bicchieri e cannucce in PLA, materiale derivato dal mais, biodegradabile e compostabile. Una decisione che permette di risparmiare 7 tonnellate di plastica al mese per punto vendita. 

E infine, visto che sono i numeri più delle parole a definire una crescita, tutto è partito nel 2015 con un investimento iniziale di 10.000 euro. Oggi Pescaria genera un volume occupazionale di oltre 200 posti di lavoro per un fatturato annuo di circa 15 milioni di euro.

www.pescaria.it

Le 8 sedi di Pescaria in Italia