Maso Martis, due grandi TrentoDoc e la nuova generazione
Abbiamo incontrato Antonio Stelzer, Roberta Giuriali e le figlie Alessandra e Maddalena per la presentazione del Monsieur Martis 2017 e di uno speciale Madame Martis

Maso Martis nasce dalla storia d’amore tra Antonio Stelzer e Roberta Giuriali che si incontrano per la prima volta nel 1987 durante una vacanza in ex Jugoslavia. Poteva essere un flirt estivo, invece fu amore a prima vista. La notte di S. Lorenzo, il 10 agosto 1987, il primo bacio e da lì non si sono più lasciati. Fin dagli esordi entrambi avevano le idee chiare su quello che volevano produrre, ossia quasi esclusivamente spumante metodo classico, aderendo da subito al disciplinare della Doc Trento, nata nel 1993. Quella che oggi può apparire una scelta facile e di tendenza, a quel tempo rappresentava invece una grande e lungimirante sfida, perché in quegli anni questa tipologia enologica del Trentino non aveva ancora raggiunto la reputazione di alta qualità diffusa che ha oggi con il marchio TrentoDoc, nato nel 2007, e che raggruppa più di sessanta produttori aderenti al suo Istituto. “Il metodo classico è il vino che amiamo, che per noi meglio rappresenta il terroir del Trentino, il vino che abbiamo scelto per passione, complici la giovinezza e l’entusiasmo con il quale siamo partiti. Oggi la sua produzione è per noi parte integrante della nostra quotidianità, che ha abbracciato negli anni una selezione e gestione particolare del vigneto, tutto di nostra proprietà”, racconta la coppia. Il primo ottobre 2021 ha segnato per Maso Martis un passo fondamentale. “Abbiamo costituito una società semplice agricola con a capo le nostre figlie Alessandra e Maddalena – riprendono -. Un passaggio necessario e di grande soddisfazione visto il loro impegno in azienda da ormai diversi anni. Grazie al loro ingresso è stato possibile sviluppare al meglio l’accoglienza in cantina e tutta la parte di comunicazione web&social.

I progetti per i prossimi anni sono diversi: abbiamo acquistato due ettari di vigneto a ottocento metri di quota; siamo in procinto di ristrutturare il punto vendita e ampliare la sala degustazione, creando una struttura all’altezza della crescita del fenomeno enoturistico”. Il passaggio di testimone è gestito in modo graduale: Roberta e Antonio sono ancora impegnati nell’attività aziendale, Roberta per la parte di promozione e commerciale, Antonio in campagna e cantina.
Segue la presentazione dei due vini che abbiamo trovato all’altezza della fama raggiunta dalla cantina, con il Rosé de Noir davvero speciale.
Monsieur Martis 2017
Rosé de Noir Brut

Dagli anni Ottanta Maso Martis coltiva nei suoi dodici ettari di vigneto il meunier, un vitigno appartenente alla famiglia dei pinot. L’origine del nome meunier, in francese “mugnaio”, deriva dalla caratteristica parte inferiore della sua foglia, molto lanuginosa e all’apparenza imbiancata di farina. Vitigno molto amato in Francia, in Trentino è previsto dal disciplinare della Doc Trento, ma ancora poco diffuso in regione. Maso Martis ha iniziato a utilizzare appieno questo vitigno con la vendemmia 1999, inserendolo come elemento distintivo della Madame Martis, la sua più prestigiosa cuvée Riserva. Nel 2020 a trent’anni dalla fondazione, la famiglia Stelzer ha deciso di festeggiare l’anniversario presentando Monsieur Martis 2015, un Meunier in purezza, in versione rosé. Per la vinificazione dopo una vendemmia a mano, con un’attenta selezione dei grappoli, le uve vengono pressate in maniera soffice e il mosto resta a contatto con le bucce per favorire l’estrazione del colore e dei precursori aromatici più nobili. Avviene poi la fermentazione e una lunga permanenza del vino base sui lieviti. Conservato in serbatoi d’acciaio, è stato imbottigliato nella primavera successiva 2018, con l’aggiunta di lieviti selezionati. Dopo una maturazione per un periodo di quarantotto mesi, viene eseguito il remuage e quindi la sboccatura a febbraio 2022, con successivo confezionamento.
Dopo un colore ramato tenue con un perlage dalle bollicine sottili, molto persis tenti, esordisce al naso con un bouquet di frutti rossi, è croccante di lampone, mirtillo e ciliegia appena colti che si intrecciano a note speziate e fumé sul fondo. Al palato ha struttura, giocata sul piacevole equilibrio tra acidità e salinità, snellezza e complessità di retrolfatto, restando cremoso e piacevolissimo. Roberta e Antonio lo suggeriscono con crudità marine e menù a base di pesce.
Madame Martis Limited Edition 2009
Riserva Dosaggio Zero

Blend di pinot nero 70%, chardonnay 25% e meunier 5%, questa bottiglia del millesimo 2009 è una delle pochissime prodotte da Maso Martis con un’accurata selezione delle proprie uve, coniugando l’eleganza del Pinot Nero con la fragranza dello Chardonnay e la morbidezza del Meunier. Madame Martis è la riuscita sintesi dei pregiati elementi che caratterizzano da sempre lo stile armonico e deciso degli spumanti Maso Martis. Per la vinificazione dopo una vendemmia a mano alla quale segue immediatamente una pressatura soffice delle uve intere lavorate separatamente. Il pinot nero e il meunier vengono vinificati solo in acciaio mentre il mosto di chardonnay fermenta e affina in barrique per circa otto mesi prima del tiraggio. Avviene poi l’attenta preparazione della cuvée e il successivo imbottigliamento con l’aggiunta di lieviti selezionati. Il tiraggio della cuvée è stato effettuato nel mese di maggio 2010 e dopo undici lunghi anni di affinamento e attento remuage, la sboccatura di questa bottiglia è avvenuta a gennaio 2021, senza l’aggiunta della liqueur d’expedition. Dopo più di un anno di permanenza in cantina viene messe in commercio a partire da aprile 2022. Dopo una tonalità giallo paglierino con riflesso dorato, dal perlage sottile e molto persistente, ha profumi dipasticceria, frutta esotica, poi agrumi e fiori, fragranza di pane tostato a chiudere. All’assaggio il suo tocco minerale regala al palato una straordinaria morbidezza, una spiccata sapidità, restando cremoso, equilibrato in bocca e decisamente lungo.