Sostenibilità: nuovi occhi per guardare al futuro

Villa Maraini ISR

Aspettando Expo 2015 – Da qualche mese con il Giro del Gusto la Svizzera è presente in diverse città italiane. Un ricco programma di attività culturali, scientifiche, economiche, che sollecita interessanti confronti, a partire dal tema di fondo dell’Expo “nutrire il pianeta, energia per la vita”. Ne esce una Svizzera avveniristica, responsabile e gourmand

Cosa rappresenta per gli italiani la Svizzera? E’ il paese del buongoverno, dell’ordine, dell’efficienza. È il regno del cioccolato, dei formaggi, degli orologi più tecnologici, delle aziende farmaceutiche all’avanguardia… Ecco cosa pensano gli italiani, secondo uno studio sull’immagine della Svizzera in Italia, condotto nel 2011 dall’Idheap (Institut de hautes études en Administration publique dell’Università di Losanna). Ma c’è ben altro che il Giro del Gusto sta mettendo in luce con il suo ricco programma di attività culturali, scientifiche, economiche, con assaggi e letture. Prima tappa è stata Milano a maggio, la seconda si è appena conclusa il 26 settembre a Roma mentre la terza è prevista dal 23 al 27 ottobre al Salone Internazionale del Gusto di Torino. Così la Confederazione Svizzera sta raccontando all’Italia e al resto del mondo i suoi programmi e le sue eccellenze. Un’idea promossa in vista dell’Expo Milano 2015 che, proprio grazie al tema portante “nutrire il pianeta, energia per la vita”, rappresenta la cornice perfetta. Si delinea una Svizzera nuova dal palato raffinato, un paese ben orientato che vuole fare dello sviluppo sostenibile il suo motore di crescita.

Plastico Padiglione Svizzera Expo 2015

E proprio il tema della sostenibilità in campo agroalimentare – trattato nella splendida cornice di Villa Maraini, sede dell’Istituto Svizzero di Roma – che qualche giorno fa ha riscosso un interesse incredibile a dimostrazione che i confronti se ben impostati possono essere estremamente costruttivi e chiarificanti. La tavola rotonda è nata da una collaborazione con la laboriosa ed efficiente Fondazione Qualivita. Il dibattito ha messo a confronto esperienze elvetiche e italiane. Ma se per la Svizzera parlare di sostenibilità è naturale, al punto che ha già un posto nella Costituzione con l’articolo 73, è ancora lungo il percorso da intraprendere nel nostro Paese.

Dal confronto è emerso che anche in Italia le aziende sono sempre più interessate alle tematiche legate alla sostenibilità, ma c’è ancora molta strada da fare. Non esiste in effetti un’idea univoca su come declinare e portare all’interno delle imprese questo tema, anche se si sta delineando in modo netto la consapevolezza di quanto la sostenibilità possa essere interessante sia dal punto di vista di una crescita “etica” che per quanto concerne gli aspetti economici che può generare. Non è certo un caso se, pur in un momento di forte contrazione economica, i numeri legati al bio sono tutti di segno positivo.

Degustazione vini ISR

Una difficoltà evidente, soprattutto in Italia, è quella della comunicazione verso i consumatori affinché questi sappiano dare il giusto valore ai prodotti ottenuti con pratiche sostenibili. Le piccole aziende, a fronte di un rilevante impegno nell’adozione di processi non dannosi per il territorio, purtroppo ancora non vengono percepite per il valore aggiunto delle loro produzioni. E, al tempo stesso, le dimensioni di queste realtà non consentono di investire cifre importanti nel marketing. Il reperimento di fondi da destinare a comunicazione e marketing permetterebbe alle bio aziende, che già stanno lavorando in modo sostenibile e a tutte quelle che vorranno convertire le loro produzioni, di poter avere i giusti riscontri.

Formaggio Svizzero

L’agricoltura svizzera, da questo punto di vista, mostra già una forte sensibilità al rispetto ambientale, e molti operatori hanno allargato il fronte della sostenibilità includendo anche un aspetto di trasparenza nei confronti del consumatore. Le aziende che aderiscono al progetto ProSpecieRara, tra l’altro, già operano nel campo della “formazione”.

Forte di questa impostazione, che è culturale prima ancora che commerciale, la Svizzera vuole porre al centro delle tematiche da portare ad Expo 2015 il dibattito sulla sostenibilità e sul consumo responsabile. Sarà infatti dedicato a questi concetti, in modo sorprendentemente innovativo, il padiglione all’esposizione universale del 2015 a Milano. Da questo primo costruttivo confronto fra Svizzera e Italia sono emersi aspetti importanti ancora da approfondire, ma che possono portare a risultati concreti. E se da parte elvetica si è avuta la conferma di quanto lo schema legato al bio sia una tradizione consolidata e attenta al rispetto ambientale, da parte italiana va sottolineato con soddisfazione il fatto di come si stia creando una nuova sensibilità verso le produzioni agricole sperimentali e innovative, con meccanismi nuovi di progettazione che potranno essere integrati quanto prima in una visione più ampia, anche a valle della vasta superficie agricola votata al bio già esistente in Italia.

qualivita.it
www.istitutosvizzero.it
 
di Rossella Gargiulo