Zorzettig – Vino: plurale, femminile
La storia di questa azienda friulana affonda le sue radici nella terra generosa di questa regione e nella forza profonda di donne determinate

Il Vinitaly, mai come in questa edizione 2022, vuol dire incontri, saluti al volo tra un padiglione e l’altro, calici tintinnanti e storie. Quelle che i produttori raccontano attraverso la cura con la quale caratterizzano i loro spazi, il modo in cui accolgono i visitatori e ovviamente la storia che regalano i loro vini.
E allora tra uno stand e l’altro, scorrendo l’agenda degli incontri, capita che la scaletta del mercoledì segni come ultimo incontro prima del tremo per Roma, quello con una donna che è a capo di una storica azienda di viticoltori friulani. Alle 12 di mercoledì 13 aprile avevo un appuntamento con Annalisa Zorzettig, arrivo allo stand e l’amica dell’ufficio stampa che mi aspettava per presentarmi alla sig.ra Zorzettig mi fa “Vale, scusami ma Annalisa non c’è. E’ tornata in azienda per impegni di lavoro, ti presento sua figlia”. Non ero certamente contrariata, tutt’altro! Anche perchè il Vinitaly serve anche a questo: a conoscere nuovi prodotti e le nuove generazioni.

Arriva Veronica, quarta generazione dei Zorzettig. Stretta di mano vigorosa, voce squillante, sguardo profondo e solare che, diciamocelo, al quarto giorno di fiera non è esattamente scontato.
Ci presentiamo e le chiedo di raccontarmi la storia della sua famiglia e come lei è arrivata ad essere protagonista nell’azienda “Dobbiamo tutto a mio nonno che, nel secondo dopoguerra ha dato vita alla vera storia vitivinicola della nostra famiglia. Mio nonno è sempre stato lungirimante perchè sin dai primi anni di vita dell’azienda già guardava oltre e sapeva che il vino doveva essere considerato come elemento identitario della cultura e delle tradizioni friulane.” Siamo a Cividale, centro operoso ed agricolo nel cuore dei Colli Orientali del Friuli, luogo caratterizzato da terroir e microclima unici per la viticoltura. Nel corso degli anni l’azienda ha acquisito varie tenute, ma il cuore pulsante restano le colline di Spessa di Cividale.
Dicevamo, a guidare l’azienda di famiglia è Annalisa Zorzettig, donna “istintiva, altruista e testarda” come lei stessa si definisce e come la descrive anche sua figlia “Mia mamma ha portato avanti il lavoro iniziato da mio nonno che ci ha salutate due anni fa”. A cosa si riferisce? Non solo al modo in cui da anni vengono prodotti i vini Zorzettig ma a quel legame profondissimo col territorio che emerge prepotente nelle etichette e ancora nel bicchiere, nel naso e al palato.

Il territorio e la sostenibilità
E nel legame col territorio che segna inequivocabilmente il carattere dei vini, trova uno spazio primario quello del rispetto della terra che per l’azienda Zorzettig si traduce attraverso il concetto di Sostenibilità. Tema peraltro molto caro a Veronica ” Per produrre vini dotati di personalità su terreni come quelli delle colline di Cividale, plasmati dalla natura in milioni di anni, e caratterizzati da un microclima unico, è necessario concentrarsi sui vigneti, pianta per pianta, dall’impianto alla vendemmia. A questo segue un rigoroso lavoro in cantina fatto di affinamenti equilibrati, rispetto delle varietà e integrità nella lavorazione delle uve. – Spiega Veronica – Il punto di forza della nostra azienda è un meticoloso lavoro condotto sul campo al quale si aggiungono buone pratiche come il ripristino di tutti i corsi d’acqua, un’attenta risistemazione fondiaria, la sistemazione delle colline che circondano la cantina. Contestualmente si è proceduto all’estirpo e al reimpianto di vitigni autoctoni, anche in sostituzione di vitigni internazionali.” Dal 2016 l’azienda ha inoltre aderito al progetto regionale di difesa integrata SQNPI – Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata. Un sistema realizzato attraverso disciplinari di produzione comprendenti pratiche agronomiche e limitazioni nella scelta dei prodotti fitosanitari e del numero dei trattamenti, con l’obiettivo di ridurre al minimo l’uso delle sostanze chimiche di sintesi e di razionalizzare le tecniche agronomiche per la tutela ambientale, al fine di migliorare la sicurezza e la qualità delle produzioni.
La Linea Myò
Nell’analisi anagrafica di tutti i vigneti Zorzettig ce ne sono alcuni la cui origine risale a circa 100 anni fa. Ed è proprio da queste piante e dai loro frutti, che è nata una linea prodondamente legata a queste viti ed alla terra a cui affondano. Si chiama Myò, che in friulano vuol dire “mio” e rimanda alla prima ballata friulana mai trascritta, composta a Cividale nel 1380. Un antico canto appassionato che un giovane dedica alla sua amata, paragonata al dolce frutto della loro terra generosa. Myò è una selezione a denominazione DOC Friuli Colli Orientali vinificati in purezza, ogni vino di questa linea parla di qualità, cura e impegno, dell’orgoglio di appartenere alla propria terra con il desiderio di custodirla e di preservarne le tradizioni e la saggezza di derivazione contadina.

Elisabetta, Veronica e Leonie. Presente e futuro di una storia di famiglia
Si chiama Leonie, ha cinque anni ed è la figlia di Veronica. “La quinta generazione è già operativa! Mia figlia Leonie ha gattonato e fatto i primi passi tra i filari. Non si è persa una vendemmia e poi è curiosa, fa domande”. Intanto, in attesa di vederla ancor più protagonista nell’asset aziendale, ha un vino a lei dedicato della linea Myò. Si chiama I Fiori di Leonie, Friuli Colli Orientali Bianco DOC da pinot bianco, sauvignon, friulano. Pulito, fresco, e come indica il fiore protagonista dell’etichetta è profumato ed aromatico. Il fiore è di ciliegio ed è racchiuso in un calice capovolto, in senso di protezione e di tutela. Così come si fa con i fiori e le prossime nuove generazioni.