Cresce il consumo di yogurt e latti fermentati
Uno studio di Assolatte spiega come, con la pandemia, sia aumentato il consumo di yogurt e latti fermentati


La pandemia ci ha colpiti tutti. Chi direttamente purtroppo con il contagio, chi indirettamente generando malumore, tristezza e ovviamente incertezza verso il futuro. Se il vaccino rappresenta senza ombra di dubbio la soluzione a tutto questo e il là definitivo versa la ripresa della normalità, ci sono altri elementi che possono aiutarci ad affrontare questo periodo nel migliore dei modi. Uno di questi è l’alimentazione. Ad affermarlo è Assolatte in base ai risultati di uno studio condotto dalla società di ricerca Innova Marketing Insight. La ricerca ha evidenziato la tendenza a scegliere quei cibi che aiutano a sostenere le difese immunitarie, i prodotti alimentari arricchiti o alleggeriti e quelli che aiutano a vincere l’ansia e a favorire il buonumore. Molti di questi prodotti coinvolgono il mondo lattiero-caseario.
Infatti dai dati di vendita del “paniere anti Covid” misurato dall’Osservatorio Immagino, spiccano i trend positivi dei prodotti lattiero-caseari, e in particolare di tutto l’ampio mondo degli yogurt e dei latti fermentati, di cui sono riconosciuti i benefici sul microbiota. Yogurt e latti fermentati sono il più importante universo di prodotti del “paniere anti Covid” dell’Osservatorio Immagino, spiega Assolatte, perché generano il 27,5% del sell-out a valore di supermercati e ipermercati. In questo canale le vendite di yogurt interi accompagnati da claim attinenti le difese immunitarie sono aumentate del 19% in un anno, quelle di yogurt da bere del 10,9%, quelle di yogurt funzionale del 3,4% e quelle di latti fermentati/kefir addirittura del 96,2%.
Un’altra tendenza che la pandemia ha accentuato e che rientra tra le top 10 che segneranno questo 2021, continua Assolatte, è la preferenza per alimenti “migliorati” dai produttori, togliendo oppure aggiungendo dei componenti. In modo da rispondere a precise esigenze dei consumatori. È il mondo degli alimenti “free from” e “rich in”, in cui le aziende lattiero-casearie hanno destinato ingenti investimenti per arrivare a soddisfare tutte le esigenze dei consumatori. Nei punti vendita gli italiani trovano un’offerta che si fa sempre più ampia di prodotti lattiero-caseari “senza grassi”, “senza lattosio” e “senza zuccheri aggiunti”, ma anche “ricchi di fermenti lattici”, “ricchi di calcio” e “ricchi di proteine”.
Gli sconvolgimenti determinati dalla pandemia hanno avuto ripercussioni significative anche sulla psiche delle persone, generando ansie e preoccupazioni. Un fenomeno tanto ampio e diffuso, sottolinea Assolatte, da spingere l’OMS ad affermare che, se si continua così, la depressione potrebbe diventare la principale malattia a livello globale entro il 2030. La via per una maggiore benessere mentale passa anch’essa dall’alimentazione: infatti la preferenza per i “mood food” è una delle tendenze vincenti del 2021 secondo Innova Marketing Insight. Un filone in cui i prodotti lattiero-caseari giocano un ruolo da protagonisti: la loro sinergia tra calcio, peptidi, triptofano e vitamine del gruppo B favorisce la sintesi della serotonina e della melatonina, inducendo un tono positivo dell’umore e favorendo il rilassamento che predispone anche a un buon sonno.
Fonte: Assolatte