Il vino: inebriante e intenso, articolato nei chiaroscuri di frutto, pasticceria, vegetali e minerali. In bocca è vivace, croccante e di grande persistenza. Di color rosa corallo e perlage fine, regala subito sensazioni di frutta dolce: arancia sanguinella, melagrana anche in sciroppo, more fresche e in confettura, ribes, melone, mela, pesca e gelatine di fragole. La dolcezza continua con note di pasticceria dorata, pan brioche tostato, cioccolato bianco e ricordi di croccante di mandorle e nocciole. Spezie di cannella e noce moscata giocano con i fiori campestri di ginestra, rosa selvatica e rubinia, si intensificano fino ad arrivare al miele, per poi esprimere un vegetale di foglia di pomodoro e mirto, uniti ad un minerale di grafite, arenaria e pomice. Al palato è vibrante, con una freschezza piacevolissima. La buona tessitura è accompagnata dalla carbonica vivace, persistente, croccante. Torna la frutta succosa, la pasticceria e le gelatine di frutti rossi, insieme a noce moscata unita alla dolcezza del caramello. Il finale è intenso e con una pennellata sapida e asciugante.
L’abbinamento: da accompagnare a rigatoni alla Carbonara, all’aroma di salvia e pepe rosa.
Daunia Sansevieria Rosé Brut 2015
Igp
Gradazione: 13%
Uve: nero di Troia
Il vino: l’oscillazione aromatica tra maturità e giovinezza ricorda il crepuscolo dell’adolescenza, quando il cammino è cominciato e già si intravedono i tratti della maturazione. Discorso diverso per il sorso, che per intensità, profondità e natura delle sensazioni, delinea una crescita quasi pienamente compiuta. Appare in vesti ramate intense con riflessi aranciati, resi scintillanti da un fine perlage. Svetta da subito per intensità e ampiezza aromatica, tarata su un profilo già maturo ed evoluto, attraversato da intarsi di gioventù: al velo di mughetto si accompagnano note di alici sotto sale, sfoglie di mela essiccata, cannella, mallo di noce, ciliegia croccante, mela cotta, lampone e soavi affacci di chiodo di garofano. Seguono particolari note che ricordano la vaniglia in infusione, echi di ribes nero, e spunti di fiore di lavanda. In chiusura regala la pregiata aromaticità del vetyver e un ritorno agrumato nelle vesti del mapo. Sorso di notevole pienezza, che scorre fluido nel cavo orale grazie a una rimarchevole cremosità. Permea per lungo tempo le sensazioni di bocca, sotto l’egida di un impeccabile equilibrio, dove tutte le variabili si esprimono intensamente, senza prevalenze relative. Evoca intense e peculiari sensazioni di riduzione di prugna e tè nero, soffondendo piacevoli sfumature di cioccolato modicano.
L’abbinamento: ha tutto per assaporare al meglio l’arista di maiale al latte e pepe nero.