Valle d’Aosta Sparkle 2023

Le bollicine della Valle d'Aosta in Sparkle 2023, ventunesima edizione della guida dedicata ai migliori spumanti italiani

È una regione vitivinicola piccolissima, i numeri in gioco sono veramente limitati, anche quando si parla di cantine cooperative, ma la Valle d’Aosta ha la fortuna di avere un territorio e delle tradizioni che marcano moltissimo i vini, esaltandone la diversità. Merita uno spazio per ricordare che una tale singolarità espressiva sia da tenere da conto, andando a scoprirne zone e produzioni. Non arrivano a cinquecento gli ettari vitati complessivi della Valle d’Aosta e la produzione totale di vino sfiora un milione e settecentomila bottiglie. Se parliamo di vino spumante i numeri sono ancora più limitati perché dal primo agosto 2021 al 31 luglio 2022 (dati Icqrf) sono state prodotte 57.000 bottiglie, il quaranta per cento in accordo alla Doc Valle d’Aosta Blanc de Morgex et de La Salle che prevede l’uso del vitigno tradizionale prié blanc e del metodo classico. Come sempre, è presente in guida la Cave Mont Blanc del Morgex et de La Salle, una piccola cantina cooperativa con vigneti da novecento a oltre milleduecento metri di altitudine che spinge con forza sul pedale della diversità con le sue bollicine dal linguaggio unico. Anche quest’anno l’acuto però è arrivato dall’Institut Agricole Régional, il centro didattico e sperimentale nato nel 1951 come scuola pratica di agricoltura, che ha dato un impulso decisivo in tutti i campi. In passato era dotato di una cantina sperimentale che già produceva piccole quantità di vino che erano acquistabili. Nel 2005 è entrata in funzione una struttura più moderna, che ha reso molto più agevole sia l’attività sperimentale sia la produzione che, sebbene limitata, arriva a livelli molto elevati, grazie alla lunga esperienza maturata in un contesto sperimentale applicativo che ha sicuramente accorciato i tempi, nonostante le quantità modeste in gioco: si lavora su sette ettari e mezzo vitati e con circa trenta referenze a sottolineare la valenza sperimentale dell’Istituto. E allora 5 sfere per la terza volta al Monchoisi Brut, figlio della ricerca della viticoltura montana, finalizzata al vino spumante metodo classico, in un vigneto posto a seicentoquaranta metri di altitudine, impiantato con le varietà francesi. Il periodo di permanenza sui lieviti di spumantizzazione supera trentatre mesi e, purtroppo, le bottiglie non arrivano a millecinquecento che, ahimè, è più probabile riuscire a consumare in Valle d’Aosta e certamente più poetico. (F.D’A.)

Monchoisi Brut

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Valle d'’Aosta Blanc de Morgex et de La Salle Blanc du Blanc Brut 2019

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Valle d'’Aosta Blanc de Morgex et de La Salle Glacier Pas Dosé 2018

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