Viva l’Italia della qualità: è uscito il nuovo imperdibile Atlante Qualivita
Gli atlanti hanno sempre un grande fascino per la ricchezza e la precisione di informazioni e anche per le emozioni che sono in grado di suscitare e l’Atlante Qualivita 2011, ormai alla quinta edizione, non è da meno, perché regala un viaggio sorprendente attraverso le eccellenze agroalimentari d’Italia, che di anno in anno registrano mutamenti e crescita del nostro ricco ed esemplare paniere di Dop, Igp, Stg.
La nuova edizione ad una anno di distanza dalla precedente su un totale di 227 produzioni, comprende ben 22 nuove schede prodotto e 21 aggiornamenti per modifiche dei disciplinari: un settore in costante evoluzione che offre la fotografia di un Paese che si muove vivace e solerte sui binari dell’innovazione e della qualità e anche delle sinergie. Solo nei primi cinque mesi del 2011 l’Italia ha registrato 8 nuovi prodotti a fronte della Francia e della Spagna che rispettivamente hanno visto un aumento di 1 e di 2 unità.
Mille interessantissime pagine, graficamente efficaci, tutte da sfogliare, dove dei 227 prodotti italiani 142 sono Dop (Denominazione di origine protetta), 83 Igp (Indicazione geografica protetta) e 2 Stg (Specialità tradizionale garantita).
Delle 22 new entry (14 Dop, 8 Igp) 15 appartengono alla categoria “Ortofrutticoli e cereali” come ad esempio la bella Arancia di Ribera, unica arancia a marchio Dop; il Limone di Siracusa Igp, presente sul mercato tutto l’anno grazie alla raccolta in tempi diversi di tre varietà, tutte ad elevato contenuto di acido citrico e vitamina C; il Carciofo Spinoso di Sardegna Dop, ottimo da consumare crudo, e altri ancora. Due produzioni rientrano in “Altri prodotti di origine animale” come il Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP, prodotto all’interno del Parco Nazionale delle Dolomiti e infine 5 appartengono alla categoria “Formaggi” tra cui il sublime Piacentinu Ennese, che è stato il prodotto numero 1000 nel registro europeo delle DOP e IGP. Unico formaggio prodotto con aggiunta di zafferano coltivato rigorosamente all’interno della zona di produzione.
L’Atlante, realizzato dalla Fondazione per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari di qualità, Qualivita, grazie all’immenso lavoro dell’autore Mauro Rosati e dell’intero staff, con la collaborazione dell’Aicg (Associazione italiana consorzi indicazioni geografiche) e con il patrocinio del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, è la prova di quanto possano essere importanti e risolutive le sinergie giuste, anche se c’è ancora molto da fare a Bruxelles proprio in merito alle denominazioni.
“In questa edizione, ha voluto sottolineare l’autore Mauro Rosati alla presentazione avvenuta il 24 maggio a Roma presso il Mipaaf, per ricordare i 150 anni dell’Unità d’Italia abbiamo inserito alcune curiosità e aneddoti storici relativi a 70 prodotti italiani, una sorta di fil rouge della trasformazione del nostro paese dove il cibo ha avuto davvero un suo ruolo contributore all’unificazione. Un esempio tipico il Provolone Valpadana, una tipicità del sud che si è estesa al nord proprio negli anni dell’unificazione”.
Altra chicca del panorama editoriale della Fondazione Qualivita, presentata insieme con l’Atlante, è “Qualiguida 2011 itinerari ristoranti dop”, una guida dei ristoranti che utilizzano prodotti certificati nel loro menu. Non stelle o forchette, ma eccellenze come prospettiva diversa rispetto alle altre guide del settore.
Ben 500 locali e 150 manifestazioni che si tengono in giro per l’Italia, senza nulla togliere a chef e ristoratori, anzi aggiungendo una chiave diversa alla ricerca di preziose bontà.
Giusta risposta ad una piacevole novità uscita dai recenti sondaggi Astra: gli italiani amano mangiare fuori, e un po’ si sapeva, ma non si sapeva che su 21 milioni di “mangiatori fuori” l’80% vuole chiare informazioni sulle materie prime. Riflettiamo tutti su questo dato interessante…
Concludiamo con un sogno: sarebbe molto bello fare una versione junior, semplificata, di questo atlante da distribuire nelle scuole per conoscere fin da piccoli le meraviglie e le tradizioni del nostro agroalimentare. Che ne dite?