Ca’ del Bosco celebra il futuro con un Franciacorta del 1980

L’uscita del Franciacorta Riserva Annamaria Clementi R.S. 1980 segna il compimento del progetto iniziale e la nuova vita di Ca’ del Bosco

È stata una sorpresa per tutti coloro che hanno partecipato! Lunedì 9 settembre 2023, è stata presentata una etichetta fuori dal comune. Il vino è nato in vigna nel 1980, il tiraggio nel 1981, poi sette anni di evoluzione sui lieviti in orizzontale per passarne quindi ben trentacinque in punta, ovvero con la bottiglia posta in verticale. Capovolta in modo di consentire una lentissima evoluzione e contemporaneamente porre la materia antiossidante, i lieviti, a contatto con il tappo, di sughero tutto questo tempo, creando una barriera più efficace alla penetrazione dell’ossigeno. Facile a dirsi, ma pensare che un vino, seppur buono riesca a raggiungere dopo tanto tempo l’eccellenza è cosa più unica che rara. Lo hanno conservato per tutti questi anni, assaggiandolo di tanto in tanto, Maurizio Zanella, presidente e fondatore di Ca’ del Bosco, e Stefano Capelli, enologo responsabile di Ca’ del Bosco dal 1990, quando prese il testimone dal grande maestro francese André Dubois che lo aveva scelto nel 1986. Qualche migliaio di bottiglie del millesimato 1980 allo scadere dei sette anni fu messa da parte (si dice che fossero oltre seimila, dopo tanti assaggi non si sa quante ne siano rimaste…) perché l’annata fu giudicata di quelle uniche e dal potenziale enorme. In questo caso è il tempo il miglior alleato del vino e il produttore deve riuscire ad avere la pazienza di aspettare individuando, il momento migliore per sboccare.

Ca’ del Bosco celebra il futuro con un Franciacorta del 1980
La galleria di remuage dei Vintage Collection. Le pupitres sono illuminate da sotto creando sulle volte l’effetto del cielo stellato

“Il tempo è un valore – spiega Stefano Capelli -, è una frase che Dubois mi ripeteva sempre e che sono riuscito a digerire. Talvolta avere pazienza è difficile, è una sfida, bisogna riuscire a interpretare cosa ti dice il vino per scegliere il momento giusto”. Beh, questo momento è arrivato ad agosto 2023. I lavori in cantina erano finalmente finiti, in vigna c’è del nuovo perché l’azienda finalmente è arrivata a condurre oltre duecentottanta ettari in biologico, con nuovi impianti in altitudine fino a seicento metri per garantirsi il futuro. Non solo, da circa dieci anni è cominciata la collaborazione con i coniugi Bourguignon, i più affermati agronomi del mondo, che stanno dando il loro prezioso supporto per la realizzazione dei nuovi impianti nel modo più adatto al territorio; ma anche per la migliore gestione dei vecchi, in un approccio che ha come finalità quella di estremizzare l’identità di ogni vino base, quale espressione realizzata dall’uomo di un luogo. In cantina sono stati ottimizzati gli spazi di lavoro e maturazione di ogni gamma di vini, a partire dalla Cuvée Prestige, passando per i Vintage Collection fino ai due Annamaria Clementi; poi è stata realizzata una rappresentazione scenografica dei luoghi dedicati a ogni famiglia di prodotti per celebrarli, al fine di rendere la visita all’azienda un’esperienza che consenta al visitatore di stimolare ed esplorare i propri sensi. Da non dimenticare che sono circa ventimila i visitatori che ogni anno varcano le soglie di questa cantina.

Ca’ del Bosco celebra il futuro con un Franciacorta del 1980
Viaggio immersivo nella Cuvée Prestige, 33.000 bottiglie retroilluminate ricostruscono la bottiglia, visitabile dall’interno

 “Il progetto di Ca’ del Bosco è finalmente partito – afferma Maurizio Zanella prima di stappare la preziosa bottiglia -. Inizia oggi Ca’ del Bosco 2.0, dopo cinquantadue vendemmie. Esce un vino del 1980, all’epoca era il Millesimato che poi diede vita alla Cuvée Annamaria Clementi (dedicata alla madre di Maurizio Zanella; fu lei a comprare la tenuta inizio anni Sessanta e supportò in ogni momento suo figlio. È scomparsa nel 2014, ndr). Sono finiti tutti i lavori in cantina, abbiamo raggiunto gli obiettivi di vigneto in conduzione che ci eravamo prefissati, ora possiamo concentrarci unicamente sul nostro lavoro, fare il vino nel migliore dei modi”.

Ca’ del Bosco celebra il futuro con un Franciacorta del 1980
Maurizio Zanella

Non resta che provare a raccontarvi il vino, aggiungendo che R.S. significa recentemente sboccato.

Franciacorta Riserva Annamaria Clementi R.S. Dosage Zéro 1980
12,9% vol
Uve: pinot nero 40%, chardonnay e pinot bianco 60% (all’epoca le due uve bianche erano confuse dai vivaisti, ma comunque la parte largamente preponderante è lo chardonnay, in un rapporto due a uno)

ca' del bosco annamaria clementi 1980

Dorato luminoso, perlage finissimo, al naso è esplosivo di arancia candita e fresca spremuta, insieme a dolci fragranze di panettone. E poi esplora mille strade sostenute dalla dialettica agrumata, che ora comprende anche chinotto, e minerale di selce e scisto.  Ecco dolcezze di gianduia, sentori più maturi di carruba in contrasto con gelatine di agrumi, toni di cipria, di torrone bianco, mentre una componente fungina e di felce sale in cattedra affiancando il profilo agrumato multistrati. E ancora torrone bianco, cocco in pasticceria, zenzero, pan di Spagna con bagna alcolica, mentre va giù profondo rivelando toni di grafite, tostature di pasticceria da forno, di nocciole e mandorle, con tocchi di polvere da sparo e timbri di crosta di Parmigiano, in un gioco di chiaroscuri coinvolgente, raffinato e molto lungo. La dialettica tra succosità, salinità e leggero tannino è integrata dalla tessitura adeguata, per un insieme veramente dinamico e vitale, dotato anche di un vago grip che aggiunge fresco vigore. Un gusto poliedrico che è sollecitato nelle sue percezioni in ogni angolo della bocca e ne gode il retrolfatto, subito vitale per la ricca dote agrumata e di frutto, guarnito da golosità di pasticceria, da toni scuri minerali, tutti di lunghezza e vitalità stupefacenti in una giostra di percezioni che ritrova la tavolozza del naso, chiudendo il cerchio.

Buon compleanno Ca’ del Bosco, buona vita!

Ca’ del Bosco celebra il futuro con un Franciacorta del 1980
L’area di affinamento della Cuvée Prestige, continene oltre quattro milioni di bottiglie