Valle d’Aosta Sparkle 2024

Le bollicine della Valle d'Aosta in Sparkle 2024, ventiduesima edizione della guida dedicata ai migliori spumanti italiani

La Valle d’Aosta è la più piccola regione d’Italia, quella meno popolata, da un punto di vista vitivinicolo le considerazioni sono le stesse. Però… È evidente quanto sia diversa, quanto sia montana, quanto le condizioni pedoclimatiche siano influenti e quanto la conseguente tavolozza di ambienti crei diversità. Questo l’aspetto positivo; le condizioni estreme sono parte integrante del territorio e allora in annate particolari i vigneti in altitudine fanno veramente fatica, anche se dotati di un vitigno dal periodo vegetativo molto breve, il prié blanc, che la natura ha evidentemente piazzato qui, dove altro non riuscirebbe a fare frutto da trasformare in vino. Qui nel 2017 i vigneti in altitudine hanno sofferto come in nessun altro posto d’Italia, con perdite nell’area di Morgex fino al 95%! Ciononostante se parliamo di vino spumante la Valle d’Aosta dice la sua. Intanto non è l’ultima in termini di quantità, tenendo alle spalle sempre sia la Liguria che il Molise, e qualche volta anche la Basilicata. Nell’ultima campagna vitivinicola (primo agosto 2022, 31 luglio 2023), la Valle d’Aosta ha prodotto solo 75.000 bottiglie di vino spumante, ben il 30% in più della campagna precedente, ma anche il 17% in meno della campagna 2020-2021 (dati Icqrf). Proprio questo è il punto, la produzione è molto variabile in funzione dell’annata, che si fa sentire particolarmente nel linguaggio dei vini di ciascun millesimo. Il produttore più importante di bollicine della Valle è proprio la Cave Mont Blanc de Morgex et La Salle, la realtà più esposta alla variabilità del clima per le sue vigne situate tra novecento e milleduecento metri di altitudine. Qui lo spumante si fa con il prié blanc, unica varietà in grado di produrre a queste altitudini generando prodotti di rara finezza, ricchi di freschezza, profondamente diversi dai canoni condivisi del metodo classico nel mondo. Due le etichette in guida di questa realtà, uniche, particolari, che devono far parte del proprio bagaglio di esperienze se si amano i vini spumanti. Al contrario, scendendo di quota, e non di molto, il cambiamento climatico consente a tanti vitigni di esprimersi in modo eccellente. Nel campo dello spumante una realtà che ormai vi raccontiamo da anni è quello dello Iar, Institut Agricole Régional, un luogo di formazione in campo agricolo e un centro di ricerche; non solo, anche una piccola azienda di produzione dove si mettono in pratica i risultati trovati con le attività sperimentali in campagna. Il Monchoisi, vino che abbiamo premiato con le 5 sfere già tre volte, anche quest’anno è andato in finale e per un nonnulla non è arrivato al top. Viene prodotto dal 1998, dalle classiche uve francesi da metodo classico, poste in un vigneto a oltre seicento metri di altitudine che guarda il nord. Non è un caso quindi se negli ultimi anni un tale vino riesca spesso a raggiungere vette qualitative particolari. Quest’anno non c’è stato l’acuto, ma la regione merita sempre un suo spazio. Quando si parla di biodiversità, qui siamo nella capitale. (F. D’A.)

Monchoisi Brut

Monchoisi Brut

Esita leggermente e poi è profondo e avvolgente, intriga sulle tostature di pasticceria e la frutta complessa. Sorso morbido e ...
Valle d'Aosta Blanc de Morgex et de La Salle Glacier Pas Dosé 2020

Valle d’Aosta Blanc de Morgex et de La Salle Glacier Pas Dosé 2020

Naso dai tratti fruttati con riflessi montani su finale tostato, ma dal carattere timido. Bocca di buona tessitura e dinamica, ...
Valle d'Aosta Blanc de Morgex et de La Salle X.T. Extra Brut 2020

Valle d’Aosta Blanc de Morgex et de La Salle X.T. Extra Brut 2020

Diverso, fatto di freschezze fuori scala ma non taglienti, vitali al naso e succose in bocca. Gioca tutto sulle tinte ...